«Voglio avanzare una proposta al vescovo di Ragusa – ha spiegato Giulietti –. Paolo Borrometi è a rischio e ha scritto delle inchieste proprio sulla realtà di Ragusa. In quella terra non mancano persino avvocati e non solo che a mezza bocca dicono che Borrometi come altri si è inventato tutto, che forse si è picchiato da solo, che è ora di finirla di dire queste parole forti contro la mafia e i mafiosi. È esattamente il contrario di quello che stiamo dicendo. Mi piacerebbe poter commentare insieme a loro, con il vescovo di Ragusa, a partire da questo documento e poterci riunire tutti a Ragusa invitando le associazioni, don Ciotti, Libera, i magistrati a commentare il vostro documento».
Puntuale la risposta del vescovo di Ragusa, monsignor Carmelo Cuttitta, che in collegamento da piazza Armerina ha accolto la proposta della Federazione nazionale della Stampa italiana: «C’è la piena disponibilità – ha sottolineato – abbiamo dato subito la nostra solidarietà a Borrometi, sappiamo che è una persona perbene. Bisogna mettere un’allerta sulle minacce che riceve dalla mafia prima che vadano a finire come accaduto a don Pino Puglisi e le altre vittime di mafia. Da parte delle persone che vivono in quel territorio ci deve essere una convergenza e una solidarietà sapendo che con la mafia non si scherza. Sono senza scrupoli, se devono eliminare qualcuno lo fanno senza avere nessuna pietà o movimento di coscienza».