L’inchiesta come un blocco grezzo, duro, difficile da lavorare. Diario dei finalisti della 7a edizione

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di Marco CarloneElena PagliaiDaniela Sestito

L’origine dell’inchiesta

Tre cervelli, tre contesti, tre diverse attitudini al lavoro. Iniziamo a parlarne a Maratea, quasi per caso. Domande buttate lì, qualche telefonata, scambi di informazioni e pian piano il progetto comincia a definirsi. Andiamo a trovare Pino a casa sua, con un taccuino zeppo di domande, sperando di uscirne con un quadro chiaro della situazione. Ci rendiamo però presto conto che la questione è molto più complessa di quanto credessimo. Di quel sistema granitico non avevamo notato che una piccola frattura, ed era solo quella visibile in superficie.

Le prime interviste

“Sono quindici anni che ci lavoriamo e ancora non ne siamo venuti a capo.”

Incoraggiante. L’architetto ci accoglie a casa sua, ci prepara un caffè, ci presenta ai gatti. Ci fa vedere una foto degli anni Novanta scattata dal terrazzo di casa. È palese come siano cambiate le cose. La cartella in cui tiene tutti i file raccolti nel tempo ci mostra, come se ce ne fosse bisogno, quanto intricata sia la questione. Visure camerali, normative, tasse. Ci dà spiegazioni dettagliate. Tre ore di conversazione.

Non tutti hanno così tanto tempo da dedicarci. Il sindaco può concederci solo quindici minuti. Delle dieci domande che avevamo preparato ne scegliamo tre, dobbiamo andare al sodo. Le risposte che riceviamo sciolgono dei dubbi e ne alimentano degli altri. Ci parla in… Continua su premiomorrione 


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