Sono 19 i cronisti posti sotto vigilanza diretta e continuata, quasi 200 quelli segnalati per aver ricevuto minacce e avvertimenti. Si tratta di numeri rilevati dallo stesso ministero degli Interni e che non hanno riscontro nel panorama europeo. Una vera e propria emergenza democratica perché chi prende a “testate” il diritto di cronaca ha come obiettivo il diritto dei cittadini ad essere informati e vuole impedire che le luci dell’informazione possano illuminare i territori conquistati dal malaffare e dalla corruzione.
Sino a questo momento la politica ha ignorato il tema. I cronisti “minacciati” hanno ricevuto molte solidarietà ma i provvedimenti legislativi si sono arenati prima del voto, senza mai trovare (salvo qualche lodevole eccezione) il sostegno delle maggioranze o delle opposizioni. Il governo che verrà avrà voglia di portare in aula almeno il conflitto di interessi e i provvedimenti a tutela del diritto di cronaca e dei cronisti “sotto tiro?”