La mitica mandragola cresce se annaffiata col sangue di una vergine, allo stesso modo la commedia di Machiavelli torna a fiorire a Firenze grazie al “sangue giovane” della Compagnia dei Neodiplomati della scuola per attori “Orazio Costa”.
Una scenografia ammantata di nero, come neri sono i costumi e oscuri gli intenti dei personaggi che non mancheranno di ingannare, corrompere e violare le comuni norme morali pur di ottenere quello che vogliono. Alle spalle dei personaggi principali il coro si contorce sottolineando le loro lotte interne, i loro timori e le loro brame. Unico personaggio a non essere tormentato, sicuro nella sua malafede, è Ligurio, un parassita imbroglione a cui Callimaco, ragazzo fiorentino cresciuto a Parigi, si rivolge per riuscire ad attirare l’attenzione della bella Lucrezia, donna sposata con Nicia, un uomo tanto ricco quanto stupido.
Callimaco non ha mai conosciuto Lucrezia e affida a Ligurio l’ideazione del piano. Poiché Nicia desidera un figlio che non riesce a ottenere, accetta l’aiuto di Ligurio che gli presenta Callimaco spacciandolo per un famoso medico parigino. L’inganno ha inizio, i due fanno credere a Nicia che una pozione ricavata dalla magica Mandragola possa donare fertilità certa a Lucrezia al prezzo della morte del primo che giaccia con lei. La donna sembra piuttosto contraria alla trovata, dunque Ligurio parla con Timoteo, frate fedele unicamente al dio denaro, convincendolo a parlare con la ragazza e a indurla all’accondiscendenza, coadiuvato dalla madre di Lucrezia, Sostrata. Il piano è quasi compiuto: Nicia viene convinto a catturare un disgraziato per strada, fargli consumare un rapporto con la moglie per poi lasciarlo morire. Il disgraziato sarà ovviamente Callimaco sotto mentite spoglie, il quale, consumato il rapporto con Lucrezia, le rivela l’intera vicenda così che lei possa prendere una decisione.
Gli inganni, il desiderio carnale, la brama di denaro, la subdola manipolazione sono registicamente resi da Marco Baliani attraverso una messa in scena cupa, che svela nella commedia la bassezza dell’umanità individualista, per la quale la propria soddisfazione val bene un compromesso o un delitto. Il coro di ragazzi ora si muove sullo sfondo con movimenti schematici e precisi, sottolineando la freddezza calcolatrice di un manipolatore, ora interagisce direttamente con i personaggi, arrivando alla violenza durante la scena in cui Lucrezia attende Callimaco, nella quale la forza dei dubbi e dei timori della ragazza viene manifestata scenicamente personificandoli nelle azioni dei componenti del coro, che uno alla volta, la colpiscono, aumentando via via di intensità.
I ragazzi della “Orazio Costa” riescono molto bene nell’interpretazione di personaggi antieroici, figli di un tempo di instabilità politica, di guerre e dove impera il dio denaro, in cui il personaggio meno tribolato dai sensi di colpa è appunto Ligurio, l’imbroglione, puro nella sua oscurità, un personaggio nel quale potremmo rivedere lo stesso Machiavelli, che tira i fili e si adopera per il proprio tornaconto, come nel personaggio di Lucrezia potremmo vedere il prototipo del principe nel sapersi adattare alle circostanze (infatti è lei a decidere di ribellarsi al marito divenendo per il resto della vita quello che lui le aveva chiesto di diventare per una sera).
Ne risulta una commedia molto cupa nella quale le battute sono quasi soffocate, divorate dall’abisso nero che è il lato oscuro dell’animo umano.
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i Nuovi – Giovane Teatro della Toscana
MANDRAGOLA
di Niccolò Machiavelli
con Maddalena Amorini, Francesco Argirò, Beatrice Ceccherini, Davide Diamanti, Francesco Grossi, Filippo Lai, Athos Leonardi, Claudia L. Marino, Laura Pinato, Nadia Saragoni, Sebastiano Spada, Filippo Stefani, Erica Trinchera, Lorenzo Volpe
scene e costumi Carlo Sala
assistente scene e costumi Roberta Monopoli
assistente regia Lorenzo Terenzi
direttore di scena Emiliano Gisolfi
light designer Loris Giancola
sarta Eleonora Sgherri
realizzazione scene Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola
realizzazione costumi Sartoria Mauro Torchio
regia Marco Baliani
produzione Fondazione Teatro della Toscana
luogo Teatro Niccolini | Via Ricasoli, 3 – Firenze