Mamadou viene dal Mali e nelle sue notti incontra il Pontefice, che prega insieme a lui. Nei giorni scorsi, insieme ad altri richiedenti asilo, lo ha incontrato a Roma: “Mi ha detto che siamo tutti fratelli e sorelle, è stata una grande emozione”
FIRENZE – “Sono musulmano, ma sogno Papa Francesco tutte le notti, sogno che preghiamo insieme. E finalmente nei giorni scorsi ci siamo incontrati. E’ stata una grande emozione”. Mamadou ha 19 anni, ma sembra più grande. Viene dal Mali, dove “la situazione è troppo pericolosa”. Per questo è fuggito, attraverso il deserto, poi la Libia, la detenzione e la guerra. Poi il gommone verso l’Italia, dove è arrivato a giugno 2016. Oggi vive a Firenze, fa parte di un gruppo di studenti di lingua italiana della scuola di lingua ed intercultura per migranti ‘Inaltreparole’.
Mamadou è uno dei 16 ragazzi musulmani, tutti richiedenti asilo o rifugiati, partiti da Firenze per partecipare alla catechesi del mercoledì, come raccontato da Agensir. Quando ha incontrato il Pontefice, gli ha detto che lo sogna spesso. Il Papa ha risposto: “Prega per me, perché siamo tutti fratelli e sorelle”. Mamadou sogna il Papa perchè lo ammira, a lui è molto grato per le sue parole di apertura e solidarietà nei confronti dei migranti. Vede in lui un punto di riferimento culturale e spirituale, pensa a li nei momenti più difficili.
Mamadou è contento di andare a scuola. Impare l’italiano giorno dopo giorno. La scuola di italiano ‘Inaltreparole’ è nata a Firenze nel 2016 da un progetto condiviso fra Agata Smeralda Onlus, Istituto Comprensivo Giuseppe Verdi e Solidarietà Caritas Onlus. All’interno della scuola vengono sviluppati percorsi educativi per favorire la formazione personale e l’integrazione di richiedenti asilo e rifugiati e il dialogo interculturale con la comunità locale, in particolare con gli studenti delle scuole fiorentine. Sul territorio fiorentino è attiva la collaborazione con altre agenzie formative per la realizzazione di progetti locali e europei, per la formazione di docenti e volontari, per lo scambio di buone pratiche nell’ambito dell’insegnamento della lingua a migranti, dell’educazione degli adulti e dell’educazione interculturale.
La scuola accoglie circa 120 studenti all’anno, ospiti delle strutture Cas, Sprar e Minori non accompagnati gestite da associazioni impegnate sul territorio nell’accoglienza dei migranti, e collabora con il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti (CPIA) per la realizzazione di percorsi condivisi per la Licenza Media.