«Il diritto di informare e il diritto a essere informati» è il tema della serata promossa dal neonato Circolo Articolo 21 Piemonte in collaborazione con Riforma.it e con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e dell’Associazione Stampa Subalpina. L’appuntamento è per mercoledì 2 maggio alle 21 al Circolo della Stampa, in corso Stati Uniti 27 a Torino.
«Il presidio di Articolo 21 in Piemonte è dedicato al giornalista Rai, Santo Della Volpe – dice Gian Mario Gillio, portavoce di Articolo 21 Piemonte e giornalista di Rifoma.it –. Della Volpe oltre a essere una firma di prestigio del Tg3, e fondatore di Articolo 21, è stato presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi). Scomparso il 9 luglio del 2015, Santo era un pilastro del giornalismo e sempre in prima linea, attraverso il suo impegno sociale. Ha dedicato la sua professionalità in favore della legalità, contro ogni bavaglio e nella lotta alle mafie come direttore di Libera informazione. Dal 2 maggio in poi, ogni incontro promosso dal Circolo Articolo 21 Piemonte e ogni nostra azione – prosegue Gillio – saranno dedicati alla memoria di Santo. Martedì sarà una serata particolare, anche perché è la vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa (proclamata il 3 maggio del 1993 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dietro raccomandazione della Conferenza generale dell’Unesco).
Insieme all’Odg Piemonte e alla Stampa subalpina abbiamo deciso di riflettere, insieme a tanti colleghi professionisti appassionati: d’informazione, di libertà di stampa, e di quanto questa sia a rischio in molti paesi del mondo.
In Italia l’uso di strumenti intimidatori, come le querele temerarie, le minacce e addirittura le aggressioni rivolte contro i giornalisti d’inchiesta, pongono il notsro paese al 77° posto nella graduatoria mondiale in tema di liebrtà di stampa. Questi “bavagli”, che ledono il diritto d’informare e di essere informati, devono essere contrastati; per farlo, possono essere messe in atto buone pratiche più volte lanciate da Articolo 21, dalla Fnsi, l’Usigrai e l’Ordine nazionale dei giornalisti; buone pratiche che ribadiremo chiedendo ai nostri colleghi di sostenerle.
Ad esempio l’utilizzo della “scorta mediatica”, una rete di sostegno più volte sollecitata dal presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, nata per illuminare le inchieste di denuncia di reati mafiosi e per non lasciare soli i tanti giornalisti che, con “la schiena dritta”, “illuminano” quelle zone d’ombra del nostro paese dove proliferano malaffare e soprusi; una proposta che lanceremo insieme alla portavoce nazionale di Articolo 21, Elisa Marincola. Un appello rivolto ai direttori di testate giornalistiche è stato recentemente lanciato da Articolo 21. chiedendo loro di firmare per sostenere i cronisti minacciati (come capitato recentemente al presidente di Articolo 21, Paolo Borrometi). Siamo convinti che la solidarietà nei confronti di chi subisce le minacce non sia più sufficiente. Il tema delle mafie è scomparso dall’agenda della politica e chiediamo che sia l’informazione a riportarlo al centro della discussione.
Martedì 2 maggio saremo lieti di avere con noi anche il fotoreporter Mauro Donato che insieme al collega Andrea Vignali, era in missione in Serbia per documentare il passaggio dei profughi verso l’Europa e le attività di alcuni operatori umanitari; immagini che purtroppo gli sono costate tre settimane di carcere, per accuse infondate. Questa storia, carica di sofferenza, vissuta dai due colleghi ricorda quanto sia difficile raccontare notizie ritenute scomode in alcune aree del mondo. Martedì sarà una serata all’insegna della deontologia – conclude Gillio –, parleremo della nostra professione e del “Manifesto di Venezia” con la giornalista e collaboratrice di Riforma, Emmanuela Banfo, un’iniziativa, quella del manifesto, voluta dalle giornaliste italiane per promuovere una corretta informazione contro la violenza sulle donne. Toccheremo anche questioni spinose come le censure e le carcerazioni di giornalisti in Turchia e come s’informa nella vicina Africa e in particolare in Congo con i giornalisti Murat Cinar e Ange Caury Mattias, e di quanto il web stia modificando molti parametri deontologici insieme alla direttrice del master di giornalismo di Torino, Anna Masera. La serata sarà arricchita dagli interventi incentrati sull’etica e sulla deontologia, con le relazioni del presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte Alberto Sinigaglia e del segretario dell’Associazione stampa Subalpina, Stefano Tallia. Ovviamente invitiamo tutti a partecipare perché la libertà d’informazione e di espressione sono sanciti nell’articolo 21 della nostra Costituzione, dunque la serata è dedicata a tutti, non solo per gli addetti ai lavori».