«Condannato per aver fatto il proprio dovere. Ossia informare i cittadini su una manifestazione dei No Tav. Aver inflitto 4 mesi di reclusione al collega Davide Falcioni, all’epoca collaboratore di Agora Vox, contestandogli la violazione di domicilio, rappresenta un’ingiustizia e uno schiaffo al diritto di cronaca. Il collega Falcioni si era limitato a seguire e a raccontare i fatti. A meno che non venga dimostrato che Falcioni aveva preso parte alla violazione di domicilio, la condanna è incomprensibile e suona come un attacco al diritto di cronaca. L’auspicio è che in appello prevalgano le ragioni dell’articolo 21 della Costituzione». Lo affermano, in una nota, Federazione nazionale della Stampa italiana e Associazione Stampa Subalpina.