Antisemitismo, la forma d’odio più antica della storia

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[Traduzione a cura di Anna Corsanello, dall’articolo originale di Gervase Phillips pubblicato su The Conversation]

L’antisemitismo è in marcia. Lo vediamo nei dimostranti di estrema destra a Charlottesville, in Virginia, con lo slogan “sangue e terra” e i cartelli “gli Ebrei non ci rimpiazzeranno”, negli attacchi alle sinagoghe in Svezia, negli incendi dolosi dei ristoranti kosher in Francia e nell’impennata dei crimini d’odio contro gli Ebrei nel Regno Unito. L’antisemitismo sembra avere trovato una rinnovata voglia di vivere.

I conflitti apparentemente infiniti nel Medio Oriente hanno peggiorato il problema, dal momento che generano in Occidente politiche interne che dividono. Si può attribuire l’avanzata dell’antisemitismo all’ascesa del populismo di destra o all’influenza del fondamentalismo islamico? Una cosa è chiara: l’antisemitismo è qui e sta peggiorando.

L’antisemitismo solleva la sua minacciosa testa in ogni ambito della vita pubblica, che si tratti di dibattiti all’interno dei partiti politici o di accuse di reti o trame cospiratorie nella politica e negli affari. O persino nelle accuse che il comportamento da predatore sessuale del magnate di Hollywood Harvey Weinstein sia in qualche modo collegato alle sue origini ebraiche.

Tuttavia, concentrandoci esclusivamente sul contesto contemporaneo dell’antisemitismo moderno, ci sfugge una realtà fondamentale, anche se molto scoraggiante. Jeffrey Goldberg, editore della rivista The Atlantic non sbaglia quando afferma che stiamo assistendo al riemergere di un’ostilità antica e profondamente radicata nei confronti degli Ebrei, mentre gli eventi barbarici della Seconda guerra mondiale svaniscono dalla memoria collettiva.

Goldberg afferma che per 70 anni, all’ombra dei campi di morte, l’antisemitismo è stato culturalmente, politicamente e intellettualmente inaccettabile, ma ora “stiamo assistendo… all’epilogo di un’epoca insolita nella vita europea, l’era della dispensa ebraica post-Olocausto“. Senza la comprensione delle profonde radici dell’antisemitismo, il significato oscuro dell’attuale tendenza potrebbe non essere capito del tutto e l’odio potrebbe influenzare incontrastato l’opinione popolare.

L’antisemitismo è stato denominato la forma d’odio più antica della Storia e ha dimostrato un’incredibile capacità di adattamento. Deriva, ed è sostenuto, da forti precedenti e da stereotipi ereditati, ma sa anche assumere forme variabili per riflettere i timori contingenti e le ansie di un mondo in continua evoluzione. In questo senso, è la manifestazione moderna di un pregiudizio antico, che alcuni studiosi credono risalire all’Antichità e al Medioevo.

Un’antica tradizione di odio

La parola “antisemitismo” fu resa popolare dal giornalista tedesco Wilhelm Marr, il cui opuscolo Der Sieg des Judenthums über das Germenthum [La vittoria del Giudaismo sul Germanismo], fu pubblicato nel 1879. In apparenza, Marr era un uomo moderno e laico. Respinse esplicitamente le antiche ma infondate accuse cristiane da tempo rivolte contro gli Ebrei, secondo cui questi ultimi sarebbero deicidi e coinvolti nell’uccisione rituale di bambini cristiani. Invece, si avvicinò alle teorie alla moda dell’accademico francese Ernest Renan (che considerava la Storia come una gara modellante il mondo tra gli Ebrei Semiti e gli Indoeuropei Ariani). Marr insinuò che la minaccia ebraica alla Germania fosse di tipo razziale, derivante dalla loro natura immutabile e distruttiva, dalle loro “caratteristiche tribali” e “dall’essenza straniera”.

Gli antisemiti come Marr si sono battuti per la dignità intellettuale negando qualsiasi connessione tra la loro ideologia moderna e laica e l’irrazionale, superstizioso bigottismo del passato. È una tattica che viene impiegata da alcuni antisemiti contemporanei che si allineano all‘antisionismo, un’ideologia la cui definizione precisa provoca di conseguenza notevoli controversie. Tuttavia, questa incessante ostilità verso gli Ebrei dai tempi premoderni ai tempi moderni è evidente a molti.

Lo storico americano Joshua Trachtenber, durante la Seconda guerra mondiale, appuntava… Continua su vociglobali


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