Al San Carlo di Napoli “Il Sindaco Pescatore”

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Lo spettacolo itinerante “Il Sindaco Pescatore” – giunto alla sua terza edizione – è stato presentato quest’anno al San Carlo di Napoli. Una cornice eccezionale non solo per il luogo ma anche per le persone che hanno animato il dibattito antecedente lo spettacolo: da Cafiero de Raho ad Alessandra Clemente, da Antonio Decano, a Michele Conia, Enrico Bini, Enzo Bianco e Luigi de Magistris, sindaci di grandi, piccoli e piccolissimi comuni, in prima fila contro la criminalità organizzata.

Il monologo di  Edoardo Erba, tratto da testo omonimo di Dario Vassallo, racconta gli ultimi momenti di vita del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010, ed ancora oggi senza mandante ed esecutori. Racconta di occhi che guardano attraverso un casco, di occhi che riconoscono, di labbra che dialogano, che narrano e di mani che sparano.

Ma soprattutto parla di opere compiute e azioni in fieri: del giglio di mare (pancratium maritimum), di Antonio Masarone e del Vecchio e il mare di Hemingway, della spiaggia, del depuratore e delle mani nella merda. La merda in cui bisogna mettere non solo le mani, ma anche i polsi e le spalle se necessario: la merda del depuratore incastrato in cui Angelo cadde cercando di disincastrarlo ma anche e soprattutto la merda della camorra e della criminalità diffusa, che cerca connivenze e trova complicità.  Il monologo è interessante non solo perché cita Hemingway e Ulisse ma soprattutto perché ricorda che: se chi avesse il dito sul grilletto conoscesse Hemingway o avesse mai sentito parlare di Ulisse, probabilmente non sarebbe lì a commettere quel delitto. Probabilmente avrebbe fatto parte dello stesso progetto di rinascita del territorio che aveva portato un piccolo comune di pescatori a divenire una zona attrattiva per il turismo internazionale. “Progetto”, “fiducia” sono parole-chiave alla base del monologo interpretato da Ettore Bassi e (Maria, Ciro, Antonio, Valentina, Sara, Toni, Apanui e Martina) i ragazzi del carcere minorile che ricordano a tutti che è necessario: politica pulita, parole pulite, conti puliti […] e se l’ho fatto io che ero un pescatore potete farlo anche Voi.


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