«C’è un problema di incolumità personale, quella dei giornalisti, ma anche e soprattutto un problema di democrazia – sottolinea -. L’attacco ai corpi intermedi, a tutto ciò che può creare informazione, consenso, confronto, dibattito, in una parola crescita dell’opinione pubblica, fa sì che la stampa e i giornalisti in primis siano diventati il nemico da abbattere per quanti, per esempio, pensano di rivestire incarichi pubblici o svolgere attività di pubblico servizio senza dover rendere conto a nessuno. È una deriva pericolosa per la democrazia, che va contrastata con ogni mezzo. Nessuno deve pensare di mettere il bavaglio all’informazione colpendo fisicamente i giornalisti. Il problema riguarda la categoria, chiamata ad una reazione senza precedenti, ma anche e soprattutto le istituzioni democratiche, che devono garantire il ruolo dell’informazione e il diritto dei cittadini ad essere informati, in attuazione dell’articolo 21 della Costituzione».
«Per questo, la Fnsi, insieme con gli altri enti della categoria – conclude Lorusso – si è rivolta al presidente della Repubblica e ai presidenti delle Camere e promuoverà due manifestazioni nazionali, una al Nord l’altra al Sud. Intanto, i temi del lavoro saranno al centro della Giornata organizzata il primo maggio dalla Fnsi e dal Sindacato dei giornalisti della Calabria, a Reggio Calabria, mentre il 2 maggio, alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa, saranno ricordati a Roma i cronisti vittime delle mafie e di atti di violenza». (Ansa – 22 aprile 2018)