“Denunciate senza paura”. Le comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e la Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa (Cili-Italia) lanciano un appello alla collaborazione rivolto a tutte le comunità arabe, musulmane e di origine straniera in Italia, perché in caso di sospetto concreto non si abbia paura a denunciare alle forze dell’ordine.
“La sicurezza riguarda tutti i cittadini”, dichiara Aodi. Che ribadisce l’impegno per “una integrazione su due binari”. “Da una parte la collaborazione con le istituzioni per intensificare prevenzione e combattere così uniti la radicalizzazione. Dall’altra, si continui a lavorare sulle politiche d’integrazione”, spiega Aodi, fondatore delle Co-mai e Cili-Italia, che in loro rappresentanza, il giorno di Pasqua, sarà in chiesa a Cesenatico per dire ‘no’ alla guerra alle religioni come aveva fatto nell’occasione di #Musulmaninchiesa e #Cristaninmoschea rispettivamente il 31.07 e 11.09.2016 .
“In Italia – precisa Aodi con orgolio – la collaborazione tra istituzioni e le comunità arabe, musulmane e di origine straniera, è ottima rispetto ad altri paesi europei, come la Francia, il Belgio e la Germania”. “Il momento attuale è certamente delicato” dopo la sconfitta dell’Isis sul piano militare e il timore dei foreign fighter di ritorno, “siamo molto preoccupati ma uniti possiamo contrastare il terrorismo”,conclude.
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