«Il diritto di difesa e le strategie difensive non possono mai scadere nell’offesa personale. Sono per questo da condannare le parole con cui l’avvocato Bruno Giosuè Naso, difensore di Massimo Carminati nel processo d’appello al “Mondo di mezzo”, ha insultato in aula il collega Lirio Abbate, autore di numerose inchieste sulla vicenda. Non è accettabile che un legale, pur nell’esercizio della sua funzione, tenti di delegittimare il lavoro dei giornalisti e degli inquirenti, ricorrendo ad espressioni che, a nostro giudizio, mal si conciliano con i doveri propri dell’avvocatura. Per questo va ribadita la solidarietà al collega Lirio Abbate e a tutti i colleghi che, con le loro inchieste e incuranti di pressioni e intimidazioni subite da più parti, hanno contributo a portare alla luce situazioni e traffici sulla cui liceità dovrà pronunciarsi la magistratura». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.