Non parlare, stai zitto” sono le minacce di chi conosce bene il potere dell’informazione. È un imperativo, un ordine dato con l’intenzione di terrorizzare chi cerca di rompere i silenzi e raccontare semplicemente la verità. La vittima stavolta è Giuseppe Bianco, corrispondente del Roma. È successo sabato, 24 marzo, ad Arzano, il giornalista aspettava la figlia diciottenne in macchina, nel parcheggio sotto casa, quando è stato affiancato da una persona in moto. Con il viso coperto dal casco il malintenzionato bussa più volte al finestrino di Bianco, intimandogli di aprire. Di fronte a rifiuto del cronista arriva la minaccia: “Non parlare, stai zitto”, gli dice il misterioso motociclista mostrandogli il calcio di una pistola. Dopo l’intimidazione, l’uomo si è dato alla fuga su un Honda grigia. Bianco è corrispondente per il Roma dal triangolo Arzano, Casavatore e Casoria, una delle zone più complesse del napoletano proprio per la forte presenza della criminalità organizzata. Due volte il comune di Arzano è stato sciolto per infiltrazioni camorriste. Bianco ha sempre denunciato questa situazione evidenziando nei suoi articoli i forti legami e i rapporti d’affari tra politica e camorra. Già da tempo il giornalista viveva in un clima intimidatorio e ritorsivo, era già stata informata l’Autorità Giudiziaria e tutti gli organi preposti tra cui la Procura di Napoli Nord, Prefettura, Carabinieri e Direzione Nazionale Antimafia. “Non ci faremo intimidire, ma chiediamo l’aiuto forte dello Stato”, ha dichiarato Bianco. Sul caso indagano i carabinieri della Tenenza di Arzano, che hanno acquisito i video delle telecamere di sorveglianza della zona. Articolo 21 si unisce alla Federazione Nazionale della Stampa, all’Ordine Regionale dei Giornalisti della Campania e al Sindacato Unitario dei Giornalisti nel condannare le vili minacce a mano armata subite dal collega ad Arzano e nel chiedere a gran voce che venga fatta chiarezza sull’accaduto. Il SUGC ha offerto a Bianco assistenza legale e collaborazione nell’attesa che e indagini facciano il loro corso.
“Bianco è un cronista che si documenta – ha spiegato Antonio Sasso, direttore de’ Il Roma – e porta avanti le sue inchieste con scrupolosità e lavora, nello spirito della verità, in un territorio molto difficile come quello di Arzano”.
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