E’ un cittadino senegalese di 54 anni, Idi Diene, immigrato regolare in Italia e venditore ambulante, l’uomo ucciso a colpi di pistola ieri mattina sul ponte Vespucci a Firenze. A sparare un pensionato italiano, 65 anni, fermato dai militari dell’Esercito dopo aver udito gli spari nei pressi del consolato Usa sul lungarno Vespucci. L’aggressore ha abbandonato la pistola in via Melegnano, dove è stata recuperata. Per la Procura di Firenze l’omicidio “non è un gesto a sfondo razzista”. In una lettera, trovata durante una perquisizione nella sua casa il pensionato annunciava l’intenzione di suicidarsi per motivi legati a problemi di natura economica. Il 65enne avrebbe raccontato agli agenti di essere uscito di casa per suicidarsi con la pistola ma poi non avrebbe avuto il coraggio di farlo e ha sparato al primo che gli è passato davanti. Aveva visto sul ponte una madre con due bambini ma, ha detto l’arrestato ai magistrati, ma non se l’è sentita di sparare contro di loro.
Un gruppo di cittadini senegalesi ha bloccato per protesta una carreggiata del ponte Vespucci. Al corteo, che ha attraversato il centro storico, si sono recati l’assessore al Welfare, Sara Funaro, e l’imam di Firenze Izzedin Elzir. ‘omicidio ha riaperto una ferita nella comunità senegalese fiorentina, già vittima di una strage sette anni fa. Il 13 dicembre 2011 due senegalesi furono uccisi da un estremista di destra, che si suicidò, mentre le forze dell’ordine gli davano la caccia.
La notizia, nel giorno delle elezioni politiche, è stata praticamente ignorata.