Partendo dagli ultimi attentati in Francia e dalla questione migratoria contemporanea, il libro scava a fondo della situazione interna delle banlieues: i comuni limitrofi dell’armatura urbana periferica alle porte di Parigi. L’autore, Pier Paolo Piscopo, dopo aver abitato presso le municipalità d’origine degli attentatori, studia i fenomeni dell’immigrazione e del terrorismo sotto la luce sociale, storica e politica di quei luoghi. Tramite quindi lo studio delle periferie sensibili, inquadrando gli aspetti caratterizzanti, si è voluto capire se il problema del terrorismo è sociale interno e se non verrà risolto si ripresenterà sempre, sotto nuove e diverse insegne, indipendentemente da DAESH, oppure è politico ed esterno. Il libro, partendo dalla storia della formazione delle banlieues, attraversa nei vari capitoli il campo architettonico, inquadrandone i problemi urbanistici, studia la situazione politica e sindacale, cerca di conoscere la differenza tra l’educazione scolastica pubblica e di quella religiosa privata; inquadra il contesto della sicurezza e quello del welfare e, giungendo a capire meglio l’Islam, lo fa evidenziando i rapporti che intercorrono tra musulmani, la Chiesa cattolica e la Repubblica laica. Da ultimo mostra le differenze tra gli attentati e le rivolte sociali intercorse nel 2005 e paragona la situazione dell’immigrazione in Francia, con quella degli altri tre paesi centrali europei: l’Inghilterra, la Germania e l’Italia. Attraverso l’analisi del contesto francese da anni meta d’immigrazioni e la ricostruzione storica e sociale di queste, potremmo capire come operare conseguentemente, per evitare gli stessi errori in Italia. L’opera ha sia fonti scientifiche, che prese dirette d’interviste sul campo, la digressione è narrativa, direttamente collegabile a quel filone letterario di critica e d’inchiesta giornalistica.