«Merita sicuramente risalto la notizia che in Italia esiste ancora l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Se ne erano perse le tracce, considerato il silenzio assordante, come peraltro rilevato in più occasioni e da più parti, su temi cruciali quali la tutela del pluralismo dell’informazione, i processi di trasformazione della proprietà dei mezzi di comunicazione, la salvaguardia delle fonti di informazione primaria e delle agenzie di stampa, la par condicio in occasione del referendum costituzionale, soltanto per citarne alcuni». Lo afferma, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Che l’Authority – prosegue la nota – entri a gamba tesa nel merito del lavoro giornalistico svolto dai colleghi della trasmissione “diMartedì”, in onda su “La7”, arrivando a contestare perfino le modalità di conduzione del programma, è insieme surreale, paradossale e sconcertante. Nell’esprimere solidarietà a Giovanni Floris e alla sua redazione, auspichiamo che il nuovo governo voglia affrontare seriamente il problema della riforma delle autorità di garanzia, a cominciare dal ruolo di alcune governance».