“Il mio nome è mai più…e voglio i nomi di chi ha mentito, di chi ha parlato di una guerra giusta. Io non le lancio più le vostre sante bombe. E voglio i nomi di chi si impegna a fare i conti con la propria vergogna”
Le parole del 1999 cantate da Piero Pelù, Ligabue e Jovanotti di una canzone sarebbero state la colonna sonora perfetta per raccontare ciò che ieri era in Piazza del Popolo.
Roma , febbraio, sotto la pioggia battente. Migliaia di dimostranti sfilano per sostenere la manifestazione “Mai più fascismi” , indetta dall’Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi), e sostenuta da 23 organizzazioni sociali, sindacali e politiche, tra cui Pd e Leu, e da.. . ARTICOLO 21!
Il corteo preso il via da piazza della Repubblica per arrivare a suon di “Bella ciao” sino a piazza del Popolo. Alla manifestazione erano presenti anche il premier Paolo Gentiloni, il segretario dem Matteo Renzi, Pietro Grasso, Laura Boldrini, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, dell’Istruzione Valeria Fedeli, Pierluigi Bersani di LeU e Riccardo Magi di Più Europa.
Poi ancora Landini, Camusso, Don Ciotti di Libera.
Un mare di giornalisti, di fotoreporter, e volontari e. .. La gente.
Quanta gente! Contarli è inutile. Una marea.
Da un camion munito di casse e altoparlanti uno speaker gridava “a ottanta anni dalle leggi razziali mai più fascismi, mai più razzismi” E poi canti, giovani e anziani a cantare. Davanti uno schieramento di forze dell’ordine ma zero tensioni, nessuno scontro, a dispetto di chi li immaginava e se li augurava.
Niente di tutto ciò.
Solo la voglia di cantarlo a tutti che l’Italia è contro il fascismo e la violenza d’un razzismo dilagante.
E lo cantava anche lui, quel partigiano tra la gente. Senza età. Solo il peso degli anni vissuti a combattere la follia delle guerre. Li, un vecchio più giovane dei ragazzi che si lasciano trascinare da derive pericolose nascoste in ogni movimento ispirato al fascismo. Un vecchio col sigaro in bocca ed una bandiera cucita a mano, di stoffa antica, una vecchia bandiera Tricolore. Vecchia come lui.
È indicibilmente bella, come lui, bello nella sua dignità di uomo coraggioso avvolto in un vecchio palto’.
Ed io li’che cercavo di fissarlo nella mente.
Nei suoi capelli bianchi, fiero tra la gente.
Sul palco di Piazza del Popolo a presentare tutti c’era Giulio Scarpati.
Poi musica dal vivo, testimonianze, il mondo della anime belle che popola la terra. Migranti con con cartelloni in mano ” Esiste solo la, razza umana”, “Via via la xenofobia”.
Lo striscione della Macerata che non è razzista.
Roma, sotto la pioggia battente era bella ieri.
Colorata. Dal cuore pulsante di chi lotta per un mondo libero.
E libera era anche dai pregiudizi di chi voleva scontri a ogni costo.
E non li ha visti.
Perché il nostro nome è Mai più.
Foto: Vincenzo Aiello