Il viaggio fotografico di Massimiliano Troiani in oltre 10 paesi africani, la gente tra dispensari, ospedali e riti di guarigione propri delle religioni tradizionali: perché in Africa la malattia è sospesa tra scienza e tradizione, tra rito e cura. L’iniziativa presso il Museo africano
ROMA – “Magia e medicina” in centinaia di fotografie, scattate in oltre 10 paesi africani: prende il via, il prossimo 2 febbraio a Verona, presso il Museo africano dei missionari Comboniani (vicolo Pozzo, 1), la mostra fotografica di Massimiliano Troiani, allestita da Laura Fasciolo. Un viaggio fotografico tra dispensari, ospedali e riti di guarigione: tanti sono i luoghi della “cura” in Africa, dove la medicina è al confine con la magia e la scienza fa i conti con la tradizione. Le fotografie di Troiani, attraverso gli sguardi delle persone incontrate, come appunti di viaggio, vogliono far scoprire quanta grazia e bellezza possono essere custodite nello sguardo di un malato, anche se si muovono in una scena di segni contrastanti: l’antibiotico e le erbe medicinali, il dispensario e la stanza degli spiriti, l’infermiera e lo sciamano.
“Le immagini di ‘Magia e Medicina’ ci portano lungo un sentiero a zigzag, che attraversa i diversi modi di curare la malattia presso alcune società africane – spiega l’antropologo Marco Aime, nella prefazione al catalogo della mostra spiega le complessità culturali del percorso presentato – A zigzag, perché in Africa, la medicina tradizionale dialoga con quella occidentale e quella cinese, di più recente importazione, spesso senza troppe barriere, dando vita a metodi sincretistici in cui religione e chimica possono stare accanto”.
Le foto sono state scattate in Togo, Benin, Burkina Faso, Ghana, Ciad, Egitto, Sud Sudan, Etiopia, Uganda, R.D. Congo, Centrafrica, Mozambico e Malawi, in oltre 20 anni di viaggi in Africa. Massimiliano Troiani, fotografo, regista teatrale e cinematografico, realizza documentari e servizi fotografici viaggiando tra Africa, India e America Latina. I suoi lavori raccontano, in particolare attraverso il ritratto, le periferie urbane, i villaggi rurali e i più diversi luoghi di culto, ovvero gli ambienti dove convivono gesti, atteggiamenti e sguardi che sembrano appartenere alle più disparate (e fragili) tradizioni culturali e ai differenti modelli economici.
La mostra è stata ideata e organizzata da Museo africano e Fondazione Nigrizia onlus, in partnership con Mibact-Ministero dei Beni delle attività culturali e del turismo. E’ ospitata presso il Museo africano dei Missionari Comboniani a Verona.