«L’uccisione del giornalista slovacco Jan Kuciak e della sua fidanzata Martina Kusnirova, rinvenuti cadaveri nell’abitazione di Velka Maca, a 65 chilometri da Bratislava, è di una gravità estrema, inaccettabile, insostenibile. Un omicidio che si aggiunge a quello di Daphne Caruana Galizia, la collega maltese uccisa in un attentato nell’ottobre 2017. Due giornalisti europei uccisi in pochi mesi. Un segnale inquietante per la libertà di informazione». Lo afferma, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Entrambi – prosegue – si stavano occupando di inchieste sul riciclaggio di danaro di provenienza illecita. Un unico filo che ha segnato inesorabilmente il loro destino. Il primo, Jan, stava lavorando su una truffa riguardante i fondi strutturali dell’Ue che vedeva coinvolti anche presunti esponenti della ‘ndrangheta calabrese che operavano in Slovacchia. Elemento, questo, che è al centro di inchieste sia dei magistrati sloveni che italiani. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana non può che esprimere tutta la sua preoccupazione per quello che è accaduto e rilanciare ancora una volta l’allarme sulla pericolosità delle mafie in Europa, alle quali le inchieste dell’informazione libera danno fastidio tanto da reagire in maniera violenta. Un fenomeno che in Italia conosciamo bene visto il numero dei colleghi ammazzati nel tempo e dei tanti cronisti pesantemente minacciati anche negli ultimi anni. La Fnsi condanna con fermezza quanto accaduto in Slovacchia e si impegna a illuminare anche in Italia i contesti che potrebbero essere contigui con l’omicidio del giovane collega Jan Kuciak e della sua fidanzata. Esistono già contatti tra i colleghi sloveni che si stanno occupando del caso e alcuni giornalisti italiani proprio con l’obiettivo di contribuire a fare luce su quanto è avvenuto. Un lavoro che si sta svolgendo in stretta sinergia con gli inquirenti italiani che seguono le dinamiche della ‘ndrangheta e il suo allarmante dinamismo di interessi in tutta Europa. Contatti che hanno trovato il pieno appoggio della Fnsi, che è anche impegnata a promuovere nel prossimo futuro dei momenti di approfondimento sul ruolo dell’informazione europea nel contrasto alle mafie».