BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Macerata. Bella notizia. Nasce la rete antifascista, antirazzista, non violenta

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La città in piazza il 18. Taddei (Cgil): “Un lungo percorso delle forze democratiche del territorio”. La disinformatia al lavoro e “La7” ospita la Mussolini

Alessandro Cardulli

Un grande giornale, non importa quale, ha iniziato la cronaca della straordinaria manifestazione antifascista che domenica si è tenuta a Macerata con queste parole: “è il giorno della piazza che divide e disorienta la sinistra in tutta Italia. Macerata è l’epicentro della lacerazione. Una città blindata”. C’è stato anche chi ha fatto di peggio. Nel complesso l’informazione non ha dato buona prova. Se pensiamo a quanto ci ha fatto vedere “La7” con “Non è l’Arena” il programma condotto da Massimo Giletti, davvero c’è da essere sconsolati. A parlare di antifascismo, a confrontarsi con Pippo Civati e con il giornalista americano Alan Friedman, vengono chiamati Alessandra Mussolini, non ha bisogno di illustrazioni, e l’ultradestra Vittorio Feltri.

Feltri a “La7”: in Italia peggio del fascismo c’è solo l’antifascismo

Basta leggere i titoli del suo giornale “Libero” per capire come la pensi. “Comunisti cretini – dice – in Italia peggio del fascismo c’è solo l’antifascismo”. Offende la Costituzione ma Giletti non batte ciglio. Anzi, se può accende ancor più la miccia. Friedman si permette di dire che la Mussolini, essendo nipote del duce, non dovrebbe parlare in tv, la “nipotina” che vorrebbe sapere chi era davvero il duce dalla nonna, si scatena. Un attacco continuo a Pippo Civati che si è trovato davvero in una pessima compagnia, Klaus Davi ci mette del suo, radical chic, starnazza, grida. Giletti assiste, forse pensa di aumentare  l’ascolto. Forse sarebbe il caso che chi dirige “La7”, Mentana?, chiedesse scusa agli italiani oltre che a Civati e Friedman. Dovrebbero farlo anche i giornaloni, carta stampata e online. Una informazione che non esitiamo a definire “corrotta” a fronte di problemi che riguardano i “fondamentali” della vita del nostro Paese, l’antifascismo,  appunto così come la condanna di ogni violenza, l’orrore per la tragica fine di una giovane donna.

L’annuncio di una città che non si chiama fuori e scende in piazza

Proprio da Macerata arriva l’annuncio di una città che non si chiama fuori, supera momenti difficili, va oltre la richiesta del sindaco di “lasciare in pace la mia città”, che non “era pronta” a partecipare alla manifestazione che si è svolta domenica. Forse serviva una “pausa di riflessione”,  forse in campagna elettorale qualcuno può aver pensato, sarebbe stato meglio rinunciare alla manifestazione unitaria. Ma proprio da Macerata arriva una bella notizia, bella per la democrazia, bella contro i rigurgiti fascisti che ci sono, non possono essere ignorati. Già prima della manifestazione di domenica le forze democratiche antifasciste di Macerata si riunivano e lanciavano un appello dando vita ad una “Rete per Macerata, antifascista, antirazzista e non violenta” di cui diamo conto in altro articolo. Nasceva così un documento sottoscritto nella città dello Sferisterio dopo l’orrore di quello che è stato un vero e propria attacco fascista mosso da razzismo. Tra i primi firmatari la Cgil di Macerata con il segretario generale Daniel Taddei. Documento che annuncia per domenica 18 febbraio una manifestazione che avrà luogo nella città. Tra i firmatari, oltre alla Cgil di Macerata, ci sono il Comune di Macerata, l’ateneo locale, quello di Camerino, l’Accademia di Belle Arti, la Cisl e la Uil di Macerata, l’Anpi, l’Arci, Macerata Pd, LeU Macerata, Giovani democratici Macerata, Isrec, Macerata coop Mondo solidale, Refugees Welcome, Officina universitaria, Rete degli Studenti Medi, Marche Emergency.

Una festa di colore e di parole con giovani, famiglie, bambini

“Questo è un ulteriore passo verso un lungo percorso che dovrà vedere impegnate tutte le forze democratiche del nostro territorio – afferma  Taddei – per ristabilire negli animi i valori profondi della nostra Costituzione. È attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti antifascisti, antirazzisti e nonviolenti, che si dovrà lavorare per respingere quel sentimento di odio e intolleranza che si sta insinuando in tutto il nostro territorio e non solo. Soprattutto per questo, saremo tutti in prima fila alla grande manifestazione nazionale del 24 a Roma, perché tutta l’Italia è chiamata contro ogni fascismo e ogni forma di razzismo”. Domenica “sarà una festa di colore e di parole, con giovani, famiglie, bambini”. Macerata, è scritto nel documento, è “città della cultura, democratica, una città dell’accoglienza”. Condanna, dunque – dice Taddei – “contro ogni forma di razzismo ma anche la sottolineatura dell’orrore per la perdita della vita di una giovane che meritava serenità e ha trovato violenza”.

Da jobsnews


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