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La visita di Erdogan. UCPI: un’occasione per esprimere dissenso per la violazione del diritti umani in Turchia

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“Il 5 febbraio il presidente turco Erdogan è a Roma per incontrare il Papa, il Presidente della Repubblica, il Premier Gentiloni e alcuni imprenditori italiani. La Turchia è un interlocutore cruciale per l’UE, in ragione della sua collocazione geografica e dei rapporti economici e commerciali che intrattiene con gli Stati Membri. Tuttavia, negli ultimi anni, il governo turco ha sistematicamente calpestato la democrazia e i diritti umani. La repressione della libertà di pensiero e del dissenso viene condotta tramite la persecuzione di accademici, giornalisti e associazioni che manifestano contro il regime. Anche gli avvocati, nella propria veste di difensori dei diritti fondamentali, vengono gravemente attaccati e fatti oggetto di intimidazioni”. Lo scrive in una nota l’Unione delle Camere Penali Italiane (UCPI).

Secondo un rapporto di The Arrested Lawyers Initiative aggiornato al 25.01.2018, finora 572 avvocati sono stati arrestati, 79 condannati, 1506 processati e 34 associazioni di avvocati sono state sciolte. E’ recentissima la notizia della rinnovata carcerazione del presidente di Amnesty International in Turchia, l’avvocato Taner Kiliç, scarcerato appena il 31 gennaio scorso.

UCPI ha piú volte espresso le proprie preoccupazioni per la situazione turca e manifestato il proprio supporto nei confronti dei colleghi vittime di intimidazioni e violenze così come interviene, ed è sempre intervenuta, in ogni altro Paese ove i diritti civili sono disconosciuti e gli avvocati perseguitati.

L’Unione mediante il progetto “avvocati minacciati / endangered lawyers” sta monitorando con attenzione da anni la situazione turca, assicurando il proprio supporto nei confronti dei colleghi attaccati e minacciati presenziando con Osservatori ai processi che li riguardano e partecipando a fact finding mission (clicca qui), come quella nella regione di Diyarbakir a seguito dell’assassinio di Tahir Elci, presidente del locale Ordine degli Avvocati in Turchia, per documentare le gravissime condizioni nelle quali si svolge l’esercizio della funzione difensiva.

Auspichiamo che la giornata di oggi, dunque, rappresenti l’occasione non solo per discutere di questioni politiche ed economiche, ma anche perché tutti gli interlocutori del Premier turco agli incontri odierni manifestino apertamente il loro dissenso nei confronti di un governo che sta violando in modo sistematico le libertà fondamentali e perseguitando gli oppositori, le minoranze ed i difensori dei diritti umani, fra i quali gli avvocati, rinnegando i principi dello stato di diritto.

La Giunta
La Commissione per i rapporti con l’Avvocatura e le Istituzioni Internazionali


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