La scomparsa di Giuseppe Galasso è stata ricordata con il rispetto e l’approfondimento dovuto a una tale personalità di intellettuale, di storico, di uomo politico, presente in molti campi con interventi di forte spessore che sempre lasciavano un segno profondo. La Biennale ne ha ricordato gli anni della Presidenza della Biennale con un testo mirabile per essenzialità, incisività, notevole per senso della sintesi ed espressività, con il richiamo alla significatività del suo contributo, delle personalità che chiamò a collaborare con sé, del permanere come forza vitale delle scelte che non senza difficoltà seppe prendere in quegli anni lontani e difficili.
Di Giuseppe Galasso Presidente de La Biennale, avendo collaborato con lui ed essendo stato testimone della sua azione, vorrei aggiungere un dettaglio importante. Il suo senso di lealtà verso le istituzioni. Mentre era Presidente de La Biennale scoppiò il caso della PD2. La decisione del Governo e del Parlamento fu quella di imporre a tutti i dipendenti pubblici, e parapubblici, una dichiarazione, scritta e firmata sotto la loro personale responsabilità, di non appartenere ad associazioni segrete. Il riferimento più o meno esplicito era alla Massoneria o, meglio, a quella parte di Massoneria non disponibile a mettere a disposizione delle pubbliche autorità gli elenchi dei propri iscritti.
Galasso venne da Roma a Venezia proprio per questo e affrontò il problema con straordinaria rapidità. Convocò uno a uno tutti i dipendenti de La Biennale, singolarmente chiese che in sua presenza fosse firmata quella dichiarazione, ciascuno assumendosi le responsabilità del caso. Venne anche il mio turno. Ovviamente non ebbi difficoltà a firmare visto che non faccio parte di associazioni segrete. Ma, nel mio caso, ebbe un gesto di simpatia, volle aggiungere qualcosa’ altro. Un gesto di simpatia e di confidenza. Disse: “Donaggio Lei sa che io faccio parte di un partito politico. Le è facile immaginare che nel mio, come in altri partiti, ci siano persone che potrebbero avere una qualche difficoltà a sottoscrivere questo documento. Può anche immaginare quante pressioni abbia ricevuto per far parte di una queste associazioni. Posso dirle in tutta tranquillità che mai ho accettato queste pressioni e che da me hanno ricevuto solo rifiuti”. Spesso mi chiedo se quella dichiarazione viene ancora fatta firmare ai dipendenti pubblici o parapubblici o se quella legge è caduta nel dimenticatoio. In questa occasione in cui si parla di candidati massoni persino nelle liste dei 5Stelle, mi piace ricordare questo esemplare senso istituzionale di Giuseppe Galasso. Il ruolo da lui avuto in Biennale merita un ricordo ampio e articolato che non escludo di riproporre. Un ruolo importante e che merita di essere approfondito, particolarmente in un momento in cui la Biennale, proprio con l’ omaggio fatto a Galasso riafferma con consapevolezza piena l’ importanza del ruolo da lei vissuto in quegli anni.
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