Il Governo regionale siciliano ha commissariato il Parco dei Nebrodi, mandando a casa il presidente Giuseppe Antoci. Come Articolo21 abbiamo – un anno fa – premiato il coraggio e l’impegno di Antoci, adesso siamo molto preoccupati: togliere l’incarico di Presidente del Parco dei Nebrodi a Giuseppe Antoci vuol dire rischiare di condannarlo a morte una seconda volta, vuol dire dare la sensazione di favorire l’azione di chi voleva ammazzarlo quella notte di un anno e mezzo fa.
Si, perché se uno lotta la mafia e agisce così bene, non ha bandiera o appartenenza politica, non è questione di partiti o movimenti.
Non comprendo come sia possibile che una persona che stava per perdere la vita, scampando ad un attentato, per le sue scelte contro la mafia dei Nebrodi, possa essere archiviato con un colpo di penna. Il “protocollo Antoci” è legge dello Stato ed è uno straordinario strumento per contrastare le infiltrazioni mafiose e l’accesso ai Fondi Europei, nato proprio dall’azione di Giuseppe Antoci.
Oggi cosa facciamo? Prendiamo la sua testa e la sacrifichiamo perché “del Pd” o vicino a questo o a quell’altro politico? I migliori devono rimanere nei posti cruciali, al di là dell’appartenenza politica. La lotta alle mafie non ha appartenenza politica!