Rassegnarsi al male e rinunciare alla funzione etica del giornalismo significherebbe diventare complici di chi ha fatto prima sparire, poi torturato, infine assassinato Giulio Regeni. E non solo lui. Per questo nel secondo anniversario della sua scomparsa, il circolo territoriale di Articolo 21 del Friuli Venezia Giulia ha promosso, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti e Assostampa Fvg, un’occasione di riflessione riservata agli studenti del Liceo “Petrarca” di Trieste, la scuola che Giulio aveva frequentato: sono intervenuti Beppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa, e Fabio Del Missier, referente Educazione di Amnesty Fvg.
Di seguito la cronaca dell’incontro a cura di una delle studentesse che hanno partecipato all’iniziativa: grazie, Francesca!
di Francesca D’Amato – IV G Liceo linguistico “F. Petrarca”
Sono cariche di significato le parole di Giuseppe Giulietti, pronunciate nell’Aula Magna del liceo classico-linguistico “Francesco Petrarca” di Trieste in occasione dei due anni dalla scomparsa di Giulio Regeni. La mattinata del 25 gennaio scorso ha visto, infatti, il liceo impegnato in un incontro sui temi “Due anni senza Giulio” e “Libertà di stampa” con relatori d’eccezione: Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Fabiana Martini, di Articolo 21 FVG, e Fabio Del Missier, Referente Educazione di Amnesty FVG. Presenti anche Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, e Carlo Muscatello e Alessandro Martegani, rispettivamente presidente e segretario di Assostampa FVG.
Dopo le parole di apertura della dirigente scolastica, Cesira Militello, Fabiana Martini ha sottolineato il ruolo fondamentale svolto da Articolo 21 — fin dall’inizio accanto alla famiglia di Giulio nell’impegno a tenere costantemente alta l’attenzione su avvenimenti che richiedono giustizia — attraverso una delle parole chiave dell’incontro: scorta mediatica. E il fine della mattinata al liceo triestino è stato proprio – citando le sue parole – quello di «ricordare, informare, interagire, non abdicare alla coscienza civile».
Sulla violazione dei diritti umani – e su quanto accade in particolare in Egitto – si è soffermato il referente di Amnesty International, che ha poi fatto un breve resoconto in merito alla vicenda Regeni, evidenziando come, anche a causa di continui depistaggi messi in atto dalle autorità egiziane, non ci sia ancora chiarezza sul caso. Del Missier ha ribadito l’importanza dell’azione di Amnesty e di tutti coloro che – come Articolo 21 e FNSI – continuano a sensibilizzare l’opinione pubblica chiedendo verità e giustizia sul caso di Giulio e su altre vicende simili alla sua.
Nel suo appassionato intervento Giuseppe Giulietti ha esordito invitando i ragazzi a diffidare dei “seminatori di distruzione”, di coloro che affermano che impegnarsi per cambiare le cose è inutile e che è impossibile raggiungere il proprio scopo. «Chi parla di Giulio Regeni parla del proprio diritto alla vita», ha affermato Giulietti, sottolineando che non si può dimenticare, perché «il momento dell’oblio è il momento del rischio». La generazione del web deve saper usare la rete in modo civile: è importante il lavoro di coloro che attraverso l’hashtag #veritàpergiulio incentivano la memoria, ribadendo la volontà di chiarimenti in merito al caso. Giulietti ha proseguito ricordando i giornalisti triestini morti svolgendo il loro lavoro: Marco Luchetta, Alessandro Ota, Dario D’Angelo e Miran Hrovatin. Particolare attenzione è stata dedicata al caso (tuttora irrisolto) Alpi-Hrovatin, che rischia di essere archiviato. In merito a ciò, Giulietti ha affermato che «chiedere verità e giustizia per una persona trucidata è un problema collettivo», poiché, se non si riesce a chiedere questo, si perde la propria dignità. Prima di chiudere il proprio intervento, Giulietti ha proposto agli studenti un laboratorio sulla scorta mediatica e sulla libertà di informazione e di stampa, proposta che è stata accolta con entusiasmo dalla dirigente scolastica.
Carlo Muscatello, di Assostampa FVG, ha infine focalizzato l’attenzione dei ragazzi su tre concetti fondamentali: l’istruzione scolastica per la formazione di cittadini consapevoli; l’informazione, poiché l’istruzione da sola non basta, e la memoria, che dev’essere coltivata insieme agli altri due concetti chiave.
L’incontro, volto a ricordare la scomparsa di Giulio Regeni, è stato anche un’occasione di confronto per i ragazzi, i quali hanno posto delle domande direttamente ai relatori. In risposta agli studenti, Fabiana Martini ha espresso il proprio concetto di giustizia, intesa come necessità di ristabilire la verità, e ha sottolineato che «il giornalista più bravo è quello che consuma le scarpe». Giuseppe Giulietti ha ribadito l’importanza per il singolo di esprimere criticamente il proprio pensiero e il valore della solidarietà.
Alla fine dell’incontro, la professoressa Sulli, docente di lingua tedesca al liceo Petrarca, ha evidenziato come la proposta di un laboratorio sulla libertà d’informazione e di stampa formulata da Giuseppe Giulietti rispecchi pienamente il carattere di Giulio Regeni, suo ex allievo, il quale metteva entusiasmo in ciò che faceva e credeva nei valori umani in cui crede anche il liceo Petrarca. «Lo dobbiamo a Giulio», ha concluso.
La mattinata si è chiusa con le parole della dirigente scolastica, la quale ha affermato che si continuerà a «chiedere a testa alta verità per Giulio Regeni».