In questi giorni di piena campagna elettorale del 2018 dove da più parti ( da Legambiente e anche da noi Medici dell’Ambiente) viene segnalato che i temi della tutela dell’Ambiente e della Salute non sono ai primi punti delle agende politiche e programmatiche di nessun partito, va segnalato immediatamente e con molta chiarezza che le azioni messe in campo sino ad oggi sia per la tutela dei territori in “Terra dei Fuochi” che per la tutela della salute (Prevenzione Primaria e Secondaria) sono ancora gravemente insufficienti perché ancora carenti del punto base di una seria azione non solamente repressiva ma di “governance” reale dei problemi: la tracciabilità dei manufatti e dei rifiuti speciali.
La prima azione di buon governo del nostro attuale governo regionale è stata il potenziamento con certificazione di tutti i prodotti agroalimentari campani .
I nostri prodotti agroalimentari sono stati messi sotto attacco in modo vergognosamente surrettizio non certo da noi cittadini campani che denunciavamo il disastro ambientale, in atto ancora oggi, ma da spregiudicate aziende non campane che, ignorando le evidenze e l’inquinamento anche dei propri territori (e per gli stessi motivi di mancato controllo delle attività industriali, vedi Veneto) , accusavano “le pummarole” campane di essere pericolose per la salute rispetto a quelle prodotte in territori persino piu’ inquinati dei nostri.
Il problema è stato efficacemente risolto non solo con la certificazione delle analisi ma soprattutto con la tracciabilità in qualità dei prodotti agroalimentari. Grazie alle certificazioni ed alla tracciabilità con QR code , oggi i nostri prodotti agroalimentari , a cominciare dalle pummarole , non solo sono i più buoni, come da sempre, ma sono i più certificati e tracciati di Italia se non del mondo intero a tutela della salute dei consumatori. Lo stesso è stato fatto anche per le mozzarelle. Ebbene, quello che è stato fatto per le “vittime” dell’aggressione dell’industria alla campagna ( cioe’ la tracciabilità dei prodotti agroalimentari ) oggi ancora non vale per gli “assassini “ certificati dei disastri ambientali nelle Terre dei Fuochi di tutta Italia: i TIR ! Non esiste ancora tracciabilità certa ed efficace sia dei TIR che trasportano rifiuti , specie quelli tossici , ne’ esiste tracciabilità efficace dei manufatti alla base dei cumuli di rifiuti speciali che poi obbligatoriamente devono essere smaltiti illegalmente in Campania cioè scarpe, borse e vestiti!.
Il SISTRI è fallito ma non si vuole ne’ integrarlo né riproporlo né sostituirlo! Tutti i Partiti zitti su questo spinoso argomento. Ancora, nel Parlamento scorso la legge sulla tutela del marchio “made in Italy” dei manufatti tessili e pellettieri con tracciabilità obbligatoria con Qr code dei manufatti , è stata bloccata e non se ne sente proprio parlare in nessun programma di Partito tra quelli oggi in piena campagna elettorale.
Senza tracciabilità di scarpe , borse e vestiti , senza lotta seria al lavoro in schiavitu’ e “ a nero” , senza tracciabilita’ dei TIR ( dui cui oggi si parla per combattere il terrorismo ma non per combattere gli sversamenti di rifiuti tossici, il vero terrorismo interno italiano che ha già causato migliaia di morti in tutta Italia!) interventi semplicemente ed esclusivamente repressivi, come il Daspo e i Droni per combattere Terra dei Fuochi in una regione dove il 47 % delle attività manifatturiere e’ “ a nero”, vuol dire scegliere di non risolvere il problema alla radice ma di prendersela soltanto con l’ultimo anello della catena, quello dei piu’ poveri e disperati nullatenenti e nullafacenti, che per un massimo di dieci euro a rogo, ora dovranno pure ruotare da un Daspo all’altro andando a bruciare in qualche altro luogo.
Onore e merito alle nostre forze dell’Ordine specie i Carabinieri e le Guardie Forestali, ma ci auguriamo che anche loro, insieme a noi, indichino con chiarezza e correttamente a questa politica (volutamente?) incompetente , le giuste e prioritarie azioni per risolvere il problema e non soltanto “fare finta” di risolverlo. Sappiamo tutti che abbiamo ancora una lunga strada da percorrere, ma i passi devono essere percorsi non solo sulla strada della repressione ma lungo la impervia a tortuosa strada della trasparenza, della educazione , della libertà e dignità ed onestà del lavoro dell’Uomo, come chiede con chiarezza Papa Francesco.
Siamo arrivati alla follia suicida di “tracciare” con braccialetti elettronici i lavoratori e con microchip i camici dei sanitari (https://www.ilmattino.it/salerno/microchip_asl_polemica_camici-3529800.html).
La “scatola nera” la si adopera per tracciare camici dal costo massimo di 25 euro e non la si vuole per manufatti dal costo minimo di 400 – 500 euro (scarpe, borse e vestiti griffati ma prodotti “a nero” per conto terzi in Terra dei Fuochi). Nessuno avverte la esigenza prioritaria, a tutela innanzitutto della salute pubblica, di “tracciare” i manufatti tessili e pellettieri ed i rifiuti del lavoro dell’Uomo, specie in Terra dei Fuochi. L’ennesima schizofrenia assassina della nostra Società.
Antonio Marfella, Presidente ISDE MEDICI AMBIENTE NAPOLI