Come trasformare un confronto culturale in un “soffiettone” (Lettera aperta a La7)

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Cari amici de La 7,

mi spiace dovervi dare dei problemi, però il fatto accaduto ieri sera alla trasmissione “Di martedì” condotta da Giovanni Floris è francamente troppo grave (e greve) per essere passato sotto silenzio. I miei interventi, nel confronto diretto con Dario Franceschini, sono stati tagliati e ridotti a brandelli lasciando libero campo ad un torrente di parole del ministro (senza sua colpa in questo caso). Su 10 minuti, 2 a me e 8 al ministro. Non si è fatto un favore a lui, non si è fatto un favore alla completezza del dibattito culturale (trasformato così in un “soffiettone”) e a me si è fatta fare la figura dell’allocco, incapace di replicare. Scusatemi, ma non ci sto.

Ecco almeno tre punti sostanziali del mio intervento spariti dalla registrazione che è andata in onda e un quarto oscurato alla fine:

1) dove ho riletto il testo dell’att. 9 della Costituzione: <<La Repubblica tutela, insisto, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione e nella tutela ricomprende tutto quanto, in primo luogo la valorizzazione>>;

2) dove  ho illustrato l’assurdità della scissione soprintendenze/poli museali, musei/territorio, raccontando diffusamente della Basilicata dove ci sono ben 10 Musei Nazionali inseriti nel Polo Museale e una marea di scavi che fino a ieri li hanno alimentati, e ho raccontato dello <<splendido Museo di Policoro creato dall’archeologo italo-romeno Dinu Adamesteanu che, aperto nel 1967, è stato anni dopo raddoppiato per i tanti materiali scavati nella zona. Un canale oggi chiuso. Scavi di pertinenza della Soprintendenza unica di Potenza dove, fino a poche settimane fa, c’era soltanto 1 archeologo, per l’intera regione>>;

3) dove  ho precisato che le Soprintendenze uniche (od “olistiche”, mah, chissà cosa vuole dire), volute e vantate dal ministro Franceschini, <<in realtà erano state già create dal fascismo, notoriamente centralizzatore, nel 1923, ed erano però miseramente fallite tanto che Giuseppe Bottai, eccellente ministro della cultura, nel 1938 le aveva liquidate quasi con disprezzo ripristinando le Soprintendenze territoriali di settore (Archeologia, Monumenti, Gallerie) create nel 1907 da giganti della cultura quali Corrado Ricci e Adolfo Venturi>>.

4) quando, dopo aver detto che i vantati ricavi di 200 (in realtà 193,5) milioni di euro dai biglietti museali rappresentato un misero 7-8 per cento del bilancio ministeriale, ho positivamente citato la decisione di Tony Blair il quale ha reso gratuiti dieci grandi musei e altrettanti parchi monumentali di Londra (da noi a Boboli si paga) incentivando così il turismo culturale grandemente aumentato. Credo che nessuno l’abbia sentito…

Questo per dovere di cronaca. Il resto lascio a voi definirlo. Peccato davvero. Sinceri saluti e andiamo avanti


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