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12 gruppi per i diritti umani chiedono il rilascio di un giornalista uzbeco

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Amnesty International, Association for Human Rights in Central Asia, Civil Rights Defenders, Committee to Protect Journalists, Freedom House, Human Rights Watch, International Partnership for Human Rights, Norwegian Helsinki Committee, Reporters Without Borders, Freedom Now, ARTICLE 19 e Uzbek-German Forum for Human Rights hanno chiesto al governo dell’Uzbekistan il rilascio immediato di Bobomurod Abdullaev, detenuto unicamente per il suo lavoro di giornalista.

Abdullaev, collaboratore dell’agenzia di stampa Fergana e dell’Fine modulo

Institute for War and Peace Reporting, è in carcere dal 27 settembre 2017, imputato di “cospirazione per sovvertire il sistema costituzionale”, reato previsto dall’art. 159.4 del codice penale e che comporta fino a 20 anni di carcere. Si teme un processo fortemente irregolare, dato che Abdullaev ha attualmente solo un difensore d’ufficio dopo che l’avvocato che aveva nominato è stato costretto a ritirarsi.

Il 3 febbraio, durante la visita di un gruppo di attivisti per i diritti umani, Abdullaev ha denunciato di essere stato torturato ripetutamente. Nei primi giorni dopo l’arresto è stato costretto a rimanere nudo e in piedi in una cella ghiacciata e per 120 ore non ha ricevuto cibo. Spesso è stato restato legato a un letto per diverse ore al giorno.

Collegati alla detenzione di Abdullaev sembrano essere altri due casi: quelli di Hayot Nasriddinov, un noto economista e blogger arrestato il 20 ottobre, e del ricercatore Akrom Malikov, arrestato nel luglio 2016 e condannato a sei anni per aver scritto sotto pseudonimo articoli per il Movimento popolare dell’Uzbekistan, un gruppo di opposizione. Per entrambi era scattata la stessa accusa di “cospirazione”.


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