L’editrice Katharine Graham è stata la prima donna alla guida del Washington Post, giornale di famiglia che condusse per oltre due decenni. Il suo periodo più glorioso fu quello del Watergate che portò alle dimissioni del presidente Richard Nixon. Il suo libro di memorie, Personal History, ha vinto il premio Pulitzer nel 1998. Il nuovo film di Steven Spielberg racconta una vicenda precedente al Watergate, forse meno conosciuta ma non meno fondamentale per la storia della democrazia e della libertà d’informazione. Protagonisti sono i premi Oscar Meryl Streep nella parte della signora Graham e Tom Hanks in quella di Ben Bradlee, l’ambizioso e coraggiosissimo direttore della sua testata.
Steven Spielberg, con tocco da grande narratore, ripercorre un fatto realmente accaduto: dopo la sconvolgente divulgazione da parte del New York Times di un rapporto top secret che denunciava l’inutilità e le bugie del governo sulla guerra del Vietnam, la Casa Bianca assunse un durissimo atteggiamento di condanna e, fatto mai accaduto prima, la magistratura proibì al giornale il proseguimento della pubblicazione. Il Washington Post cominciò, a sua volta, a interessarsi alla cosa e cercò di rintracciare il rapporto segreto con il proposito di renderlo pubblico, malgrado comportasse un rischio altissimo. La questione riguardava il destino di milioni di persone, compreso le migliaia di soldati americani mandati a combattere nonostante il governo sapesse di non poter vincere. In un periodo brevissimo l’inesperta editrice del Post, Katharine Graham, pressata dal suo direttore Ben Bradlee, si trovò di fronte a una scelta pesantissima: o ascoltare la propria coscienza, fare del bene al paese e difendere la libertà di stampa; oppure mettere a repentaglio tutto ciò che possedeva. Come sarebbe andata?
Steven Spielberg ha realizzato un’opera di alto messaggio morale e di perfetta seduzione narrativa: il film possiede tutti gli elementi del thriller politico e insieme cattura lo spettatore con l’abilità della sceneggiatura, i tempi incalzanti, la bravura degli interpreti, il fascino degli ambienti Il regista a Milano con Tom Hanks e Meryl Streep , in una conferenza stampa videotrasmessa a Roma, ha spiegato: “Sono cresciuto con la convinzione che la stampa libera costituisca il guardiano della democrazia. Oggi che la libertà di stampa è sotto attacco, che i giornali ogni giorno assistono allo spettacolo di veder etichettate come “fake news” tutto quello che non piace al Presidente, la stampa americana ha amato The Post, non solo per il contenuto politico del film, ma per la forza del personaggio dell’editrice ritratta così bene da Meryl Streep: una donna che seppure al vertice non aveva ancora trovato la sua voce in quel mondo governato da uomini e l’ha fatto in un momento cruciale mettendo tutti al loro posto”.
The Post
Uscita: 1 Febbraio
Durata: 118’
CAST TECNICO
REGIA STEVEN SPIELBERG
SCENEGGIATURA LIZ HANNAH
JOSH SINGER
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA JANUSZ KAMINSKI
SCENOGRAFIA RICK CARTER
MUSICHE JOHN WILLIAMS
MONTAGGIO MICHAEL KAHN, A.C.E.
SARAH BROSHAR
COSTUMI ANN ROTH
PRODOTTO DA AMY PASCAL
KRISTIE MACOSKO KRIEGER
PRODUTTORI ESECUTIVI TIM WHITE
TREVOR WHITE
ADAM SOMNER
TOM KARNOWSKI
UNA PRODUZIONE AMBLIN ENTERTAINMENT,
DREAMWORKS, PASCAL PICTURES,
STAR THROWER ENTERTAINMENT
UN’ESCLUSIVA PER L’ITALIA LEONE FILM GROUP
IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA
DISTRIBUZIONE 01 DISTRIBUTION
CAST ARTISTICO
KATHARINE GRAHAM MERYL STREEP
BEN BRADLEE TOM HANKS
TONY BRADLEE SARAH PAULSON
BEN BAGDIKIAN BOB ODENKIRK
FRITZ BEEBE TRACY LETTS
ARTHUR PARSONS BRADLEY WHITFORD
ROBERT MCNAMARA BRUCE GREENWOOD
DANIEL ELLSBERG MATTHEW RHYS
LALLY GRAHAM WEYMOUTH ALISON BRIE
MEG GREENFIELD CARRIE COON
HOWARD SIMONS DAVID CROSS
ROGER CLARK JESSE PLEMONS
ABE ROSENTHAL MICHAEL STUHLBARG
TONY ESSAYE ZACH WOODS