Il Centro Pio La Torre ha presentato formale istanza di accesso agli atti che hanno portato alla deliberazione da parte della Giunta Regionale di un contributo in favore del Centro, ai sensi dell’art. 128 della legge regionale n. 11 del 2010, di soli 16.800 euro. Una somma enormemente inferiore rispetto alla cifra proposta dalla Commissione valutatrice (80.000 euro) e a quella originariamente richiesta (279.900 euro) a fronte delle attività programmatiche e divulgative svolte nel corso del 2017.
“Non si comprende la ragione – si legge nell’istanza, redatta dallo studio legale dell’avvocato Lucia Di Salvo – per cui si sia proceduto ad una così pesante riduzione del contributo assegnato. In tal modo si vanifica, di fatto, la stessa possibilità per il Centro Studi di realizzare la propria attività, impedendo il raggiungimento dei conseguenti obiettivi e penalizzando la storia ultratrentennale del Centro stesso il cui valore è stato riconosciuto più volte anche dai più alti livelli istituzionali. Inoltre la gran parte delle iniziative in questione risultano essere state già svolte ed eseguite confidando proprio sull’assegnazione del contributo regionale, con le evidenti gravissime ripercussioni sulla stessa possibilità di sussistenza del Centro”.
Alla luce di ciò si richiede in particolare accesso al verbale del 15 novembre con cui la Commissione regionale ha esitato le proprie valutazioni ed ha redatto l’elenco delle istanze pervenute e valutate; della nota del 20 novembre con cui il Dipartimento dei Beni Culturali ha trasmesso alla Segreteria Generale della Presidenza della Regione Siciliana l’elenco delle istanze con le valutazioni della Commissione; della deliberazione della Giunta Regionale del 28 dicembre con la quale sono state attribuite a ciascun dipartimento le risorse stanziate e di tutti gli altri atti a questi connessi che hanno portato alla determinazione dell’ammontare del contributo.