Chiediamo una firma per rimettere in piedi la Fondazione Giordano Bruno di Nola, in stato di abbandono da più di 5 anni. Non solo per ripristinare un valore culturale che dia pregio e dignità ad un territorio conteso da rischi di degenerazioni malavitose. Ma anche perchè si tratta di un testimonial che parla alla modernità, che ci coinvolge proprio come mondo dell’informazione..
Giordano Bruno per 4 secoli è stato l’emblema , o lo spettro, di una libertà dell’individuo che non tollera limiti. oggi la sua eredita rivela un tesoro ancora più importante per chi, come i giornalisti ad esempio, deve fare i conti con l’inedita pressione di una tecnologia che tende a sostituire ogni discrezionalità accreditando l’idea di una contrapposizione fantascientifica fra uomo e macchine. I giornalisti sanno bene che dietro ad ogni macchina si nasconde la volontà di un potere , completamente umano, che mira ad usare l’innovazione per alterare i valori della democrazia e trasparenza. L’abbiamo misurato csulla nostra pelle ad ogni tornante, dal passaggio dal caldo al freddo, agli inizi degli anni 80, ed ora con la digitalizzazione che vuole automatizzare non la fatica ma i diritti. Proprio il pensiero del monaco nolano ci dovrebbe aiutare a ricostruire le matrici di questa potenza di calcolo che appare così esterica. E’ Bruno il primo grande filosofo a teorizzare l’orizzontalità del mondo e dei poteri.Nelle sue opere magiche lui traccia la prima cosmogonia a rete, dove ogni autorità deve fare i conti con i suoi utenti: “nell’infinito spazio, possiamo definire centro nessun punto, o tutti i punti: è per questo lo definiamo sfera, il cui centro è ovunque”. Una geografia sociale che allora appariva eversiva e che oggi ci da la conferma come la rete sia casa nostra e non certo di chi la vuole ridurre a mercato. oggi abbiamo bisogno di dare forza ad un’idea policentrica del mondo digitale, che autorizzi mille ripensamenti e infiniti modi, come erano infiniti i mondi di bruno, di concepire questa straordinaria avventura di potenza della libertà. La Fondazione Giordano Bruno ci aiuterebbe a consolidare questa visione dell’innovazione irriducibile ad ogni centro proprietario. Firmate e partecipate al suo rilancio come giornalisti bruniani
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