Auguri per il tuo compleanno Ahed. Lo passerai tra carcere e tribunale militare, perché nel tuo paese i tribunali civili non esistono. Hai dato uno schiaffo al soldato invasore, all’uomo armato che per l’ennesima volta violava la tua casa, al rappresentante dell’ occupazione della tua terra che da 50 anni ti priva del tuo diritto ad una vita libera e degna. Per quest’atto sarai condannata. Nel viaggio in Palestina che feci tre anni fa con l’Associazione Assopace Palestina, siamo venuti a Nabi Saleh, il tuo paese, e siamo stati ricevuti, forse proprio nella tua casa, con grande gentilezza e cortesia. Ci avete offerto il vostro tradizionale thè, dolce e al profumo di menta, e abbiamo ascoltato dalla viva voce dei tuoi parenti la storia della vostra lotta contro la colonia ebraica insediatasi sulla collina di fronte. L’abbiamo osservato insieme l’insediamento alieno , un circolo compatto di moduli di case tutte uguali a coprire la sommità della colle, come un cappello in muratura, un offesa al paesaggio oltre che alle persone che già vivevano su quelle terre. E poi l’occupazione della sorgente d’acqua, della vostra acqua, nella piccola valle tra le due alture.
Non avete potuto tollerarlo: dal momento in cui i soldati vi hanno impedito di avvicinarvi alla sorgente, avete deciso di protestare tutti i venerdì di tutte le settimane dell’anno con un corteo che punta alla sorgente. E continuate a farlo. Tutti i venerdì il corteo parte dalle vostre case e scende per la via che porta alla fonte, tutti i venerdì viene attaccato e disperso dai soldati dell’esercito di occupazione.Un tuo cugino è morto per un proiettile di gomma sparato in pieno viso.Questa è stata la tua scuola di vita, così sei stata costretta a crescere e oggi compi 17 anni, ancora minore età quindi, secondo tutti i trattati internazionali sulla protezione dei minori, dei quali meniamo gran vanto eai quali ci appelliamo per sostenere la superiorità della nostra civiltà, ma che,, nel paese in cui ti è capitato di nascere, sono negati nel silenzio complice di quella stessa comunità internazionaleche li ha sottoscritti.
Minore età alla quale comunque l’esercito di occupazione non ha mai riconosciuto i diritti che le spettano come ben sanno i tanti, troppi giovani che, come te, e ancora più giovani di te, sono rinchiusi insieme a te nelle carceri dell’invasore con la sola colpa di essere palestinesi.
Con il tuo gesto hai dato forma alla rabbia, al rifiuto da parte di tutta la tua generazione per la quotidiana violenza cheè la normalità dell’occupazione.
Hai dato uno schiaffo all’occupazione Ahed e tutte le persone nel mondo che lottano per pace e giustizia ti sono vicine e ti augurano: buon compleanno Ahed.
Paola Slaviero della Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese