E’ giusto che i due “artisti” Fazio e Vespa vogliano intervistare i politici? O possono farlo solo dei giornalisti? Posta in questi termini, la domanda emana un olezzo di proibizionismo. E quindi tutti a sbracciarsi per dire che più informazione c’è in campagna elettorale e meglio è. Giusto. Ma il problema è un altro: l’italica apologia del furbo che ancora una volta si consacra come modello premiante nazionale.
Se c’è la regola del tetto di 250 mila euro annui per i giornalisti Rai, quelli che vogliono più soldi diventano artisti e aggirano la regola con contratti milionari. Tanto potranno fare le stesso cose – come, appunto, intervistare i politici in campagna elettorale – ma guadagnando molto di più. Il messaggio che arriva ai cittadini è devastante. Le regole sono per i fessi, i furbi le aggirano e vivono felici e contenti. Fino a quando i furbi saranno più forti delle regole e i privilegi tollerati, saremo un Paese eticamente depresso, senza coesione, dove le persone corrette si sentiranno a disagio.
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