A osservare oggi il problema dell’immigrazione, dramma sul quale non esistono ancora studi dettagliati, torna alla mente un classico di Franco Alasia e Danilo Montaldi, pubblicato nel 1960 dall’editore Feltrinelli, ora disponibile in libreria grazie a Donzelli: “Milano, Corea”, inchiesta sugli immigrati nella Milano degli anni del miracolo economico. Rileggerlo significa rivedere gli immigrati dell’epoca e scoprire dolorosamente che le storie dei nostri compatrioti non erano diverse dalle odierne. L’attualità e la validità politica di questo testo, che nell’edizione di Donzelli ha un’introduzione di Guido Crainz e una postfazione di Jeff Quiligotti, è evidente: “Milano Corea” è uno degli studi storici più completi e approfonditi sull’immigrazione interna e sulla condizione operaia.
Franco Alasia, oggi scomparso, è stato strettissimo collaboratore di Danilo Dolci, noto protagonista di lotte contro la mafia. Alasia ebbe da lui l’incarico di raccogliere testimonianze dirette della realtà operaia di allora, intervistò uomini e donne, giovani e meno giovani, saliti a Milano dal profondo sud per sfuggire all’arretratezza economica e culturale. Il libro, fatto di esperienze vere, drammatiche e letterariamente impressionanti, è corredato da una precisa ed esauriente indagine sociologica di Danilo Montaldi.
A rileggere le interviste, ripercorrendo con Alasia e Montaldi quel viaggio nell’immigrazione di un’Italia sul crinale fra agricoltura e industria, si trovano incredibili richiami al presente. Quasi il tempo non fosse trascorso se non per cambiare fisionomia e nazionalità a vite disperate: ieri terroni, oggi extracomunitari. Scrive Danilo Montaldi nella premessa al suo studio: ” Qui a Milano arrivano gli immigrati…ne arrivano ogni giorno da anni…l’immigrato ancora non si esprime, però può raccontare la propria storia: per quasi tutti la speranza si arena al capolinea del 15, del 16, dell’8, del 28; all’Albergo Popolare, in Corea”. La “corea” era la grande periferia operaia prima (e per molti ultima) tappa del doloroso viaggio della speranza in un futuro migliore.
Scrive Jeff Quiligotti:” Milano Corea era un testo di valore scientifico ma anche un’opera popolare leggibile al di fuori della cerchia degli esperti: ma era anche un pamphlet, un’opera che non nascondeva le sue intenzioni polemiche”. Danilo Dolci presenta così Franco Alasia, operaio alla Breda e suo studente alle scuole serali: “In un momento particolarmente difficile Franco mi è venuto ad aiutare , malgrado avesse ormai famiglia: credo di dovergli la pelle”. Le 32 interviste raccolte da Franco Alasia sono altrettanti vividi ritratti di uomini e donne che, loro sì, hanno fatto l’Italia moderna, quella uscita dalla guerra e trasformata sul piano economico con le più evidenti contraddizioni sociali. Un libro con più di mezzo secolo sulle spalle da leggere o rileggere per capire il presente, comunque da non dimenticare. “Milano, Corea” potrebbe diventare film.
Franco Alasia e Danilo Montaldi
Milano, Corea
Donzelli editore Pag. 338 – Rilegato
Euro 28