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2018, un fitto programma di lavoro e di impegno per noi tutti

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Il direttivo di Articolo 21, in un confronto molto partecipato, ha deliberato sul programma di azione per il 2018, che verrà proposto e condiviso con le organizzazioni dei giornalisti (Fnsi e Cnog) che per la prima volta da molti anni lavorano insieme sulla stessa linea di riaffermazione della dignità e del ruolo sociale della categoria.

Sono stati individuati già i primi appuntamenti:

Il 14 gennaio, insieme ad Amnesty International Italia, con il tweet storm per la #scortamediatica per #veritàperGiulioRegeni e tutti i Giulio d’Egitto
il 23 gennaio, Articolo21 organizza un presidio presso la Procura di Roma dove si terrà l’udienza per il rinvio a giudizio di Roberto Spada e Ruben Nelson Alvez del Puerto per la testata contro Daniele Piervincenzi e Edoardo Anselmi, del programma Rai “Nemo – Nessuno escluso”, avvenuta a Ostia lo scorso 7 novembre. La Federazione nazionale della Stampa italiana, d’intesa con l’Ordine nazionale dei giornalisti, si costituirà parte civile nell’eventuale processo.
Il 25 gennaio Articolo21, con il circolo Friuli Venezia Giulia, sarà a Trieste con Amnesty International e “Giulio siamo noi” per i 2 anni dal rapimento di Regeni, e a Roma per un flashmob. E il 3 febbraio ricorderemo insieme l’anniversario della sua morte.

Sono state poi individuate alcune direttrici di azione.

I crescenti attacchi alla libertà di espressione nel mondo e in particolare nei paesi del mediterraneo e la violazione dei diritti umani: Articolo 21 sarà al fianco delle campagne internazionali e rilancerà l’azione di monitoraggio e scorta mediatica su Turchia, Egitto e ogni luogo di crisi dimenticato e dove venga negata la libertà di stampa e di parola. A questo, come ogni anno, dedicheremo una grande mobilitazione alla vigilia del 3 maggio, Giornata mondiale per la libertà di stampa, contro la repressione dell’informazione nel mondo (arresti in Turchia ed Egitto e verità per Giulio Regeni, omicidi in Messico ma anche a Malta con la storia di Daphne Caruana Galizia) e contro gli attacchi ai cronisti e alla libertà di espressione in Italia (mafie, fascisti, tentazioni autoritarie di vario genere).

Il rilancio dell’articolo 21 della nostra Carta in occasione dei settantanni dalla sua entrata in vigore, con la difesa delle croniste e dei cronisti minacciati, inquisiti e querelati per il loro lavoro e con le iniziative rivolte ai più giovani a partire dal concorso “Rileggiamo l’articolo 21 della Costituzione”.

Una grande iniziativa per la qualità dell’informazione e della vita civile, a partire dalle Carte deontologiche e la promozione di corsi di formazione da concordare con l’Ordine dei giornalisti.

Il rilancio del ruolo della Rai insieme al confronto sul Servizio pubblico.

La prima scadenza politica sarà la campagna elettorale. Come già nel 2013, elaboreremo un documento, che ricalcherà aggiornandolo quello già presentato nelle scorse elezioni (purtroppo in gran parte disatteso da molti degli eletti), e sarà organizzato un incontro a cui inviteremo i candidati interessati a confrontarsi (legge contro le querele temerarie, cancellazione del carcere per i giornalisti, limite al precariato giornalistico, stop alla delegittimazione sistematica dell’informazione da parte della politica, ruolo del servizio pubblico). Parallelamente, sarà necessario attivare un osservatorio sui media per verificare, da un lato, la diffusione di fake news e le eventuali ingerenze straniere (Russia) come accaduto negli Usa, e dall’altro la correttezza dell’informazione, che dà spazi a neofascisti e razzisti e li nega a forze da sempre impegnate nella difesa dei principi costituzionali.

Questa campagna non potrà disgiungersi dal lavoro volto a rendere attuali le Carte elaborate negli ultimi anni (la Carta di Assisi, la Carta di Roma, ParoleOstili e la carta di Venezia, fino alla carta di Fiesole) per riaffermare i principi deontologici del giornalismo ma anche corrette linee guida per la comunicazione e il vivere civile. Il lavoro comune tra i promotori di questi importanti documenti avrà come momento finale un incontro nazionale da tenersi alla vigilia della Marcia della pace Perugia-Assisi, il 7  ottobre. Un appuntamento che a sua volta, sarà parte dell’Anno dei Diritti umani: il prossimo 10 dicembre, infatti, la Dichiarazione universale dei diritti umani compirà settant’anni e Articolo 21 condivide con la Tavola della pace e molte altre realtà associative la campagna per promuovere questo supremo codice internazionale finora troppo spesso disatteso anche in Italia

Affrontare il tema Rai è indispensabile, essendo già al centro dello scontro elettorale. Su proposta di Renato Parascandolo e Andrea Melodia, sarà lanciato un appuntamento che raccolga gli attori principali, dalla politica alla Rai, a giuristi ed esperti di comunicazione, alle componenti della società civile, per ridefinire il ruolo del servizio pubblico nell’era digitale alla luce della riforma che ha posto l’azienda Rai sotto il controllo diretto del governo, con concretezza di proposte.

Sulle questioni, strettamente legate, della rilettura dell’articolo 21 e della difesa del lavoro di croniste e cronisti rispetto anche a una deriva in campo giudiziario che mette in discussione il ruolo stesso del giornalista, sono stati proposti due incontri nevralgici: con il mondo accademico da tenersi all’interno di alcuni atenei di primo piano (La Sapienza di Roma e la Federico II di Napoli, per iniziare), da organizzare insieme al Centro Studi Concetto Marchesi, che consentirebbe di coinvolgere le giovani leve del campo giuridico; e con la categoria dei magistrati, grazie alla disponibilità di figure di primo piano sensibilizzate dal nostro presidente Paolo Borrometi e al modello del corso di formazione con le sezioni regionali dell’Associazione nazionale magistrati, proposto da Graziella Di Mambro.

Vorremmo anche proporre agli Ordini regionali anche altri temi per i corsi di formazione. Primo fra tutti, potremmo estendere l’iniziativa sui settant’anni della Costituzione e l’attualità dell’articolo 21, e poi, prendendo spunto dall’ultima serie di interventi pubblicati dal blog “Mafie” di Attilio Bolzoni su repubblica.it e nata dal confronto all’ultimo nostro seminario di Assisi di settembre, un corso sui nuovi linguaggi delle mafie. Basterebbe coinvolgere gli stessi autori e autrici degli articoli (giornalisti, magistrati, accademici), che sono sparsi in tutta Italia, per avere testimonianze di alto livello, storico e scientifico oltre che giornalistico.

Infine, ma non secondario, il 2018 vedrà anche una nuova vita per il Premio dedicato a Paolo Giuntella: Tiziana Ferrario ha accolto la proposta di presiedere la giuria e contiamo sulla sua passione e professionalità per rilanciare la memoria di questo nostro socio della prima ora, di cui preserviamo l’eredità ideale, insieme ad altri amici che ci hanno lasciato, da Roberto Morrione ad Albino Longhi al nostro socio fondatore Federico Orlando.

Questo imponente programma non potrà prescindere dal coinvolgimento crescente dei nostri circoli regionali (che è già nei fatti), dal Friuli Venezia Giulia al Veneto alla Lombardia, alla Campania e Umbria, e all’apertura di nuovi circoli, per cominciare in Piemonte ed Emilia: nell’anno passato questi territori hanno dimostrato una grande capacità organizzativa e una forte autonomia di movimento, riuscendo a dar vita ad azioni di grande efficacia. Un lavoro che sarà certamente riconfermato e che solo potrà garantire ad Articolo21 di proseguire nella difesa del dovere d’informare e del diritto ad essere informati.


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