Torna all’attenzione dell’opinione pubblica la tragica vicenda di Ustica e torna con il programma della 7 Atlantide per l’impegno e la determinazione di Andrea Purgatori al quale va reso merito, come va reso merito in generale alla stampa che ha sempre ricordato e cercato la verità su Ustica superando in varie occasioni la distrazione della politica e financo della Magistratura. Il programma in questione parla apertamente di un attacco aereo partito dalla Saratoga che ha portato al l’abbattimento di due mig e al casuale coinvolgimento del dc9 con la morte di 81 innocenti cittadini italiani.
Ora è chiaro che dovrà essere la Magistratura a vagliare la nuova testimonianza, ma intanto va detto che ci muoviamo in uno scenario ampiamente già conosciuto a cominciare da una riunione straordinaria e mai spiegata all’ambasciata americana nella notte stessa della tragedia. Presenza di portaerei è riscontrabile nelle telefonate degli avieri in servizio e viene poi confermata dalla collaborazione ai giudici della NATO. Sappiamo poi di cospicua attività americana nei nostri cieli in corrispondenza della crisi, molto grave, tra la Libia e l’Egitto che da poco era passato nel campo occidentale. Come sappiamo che in un modo o nell’altro i nostri cieli, consapevoli i Servizi, erano aperti a voli libici verso la Jugoslava. E poi tutta la questione della Saratoga: i giudici non hanno mai avuto certezza dei suoi spostamenti e delle sue attività. Abbiamo dichiarazioni altalenanti dell’ammiraglio capo, abbiamo il giornale di borda evidentemente alterato e la mancanza di documentazione del materiale radar. C’è sempre stato un problema Saratoga fino a spingere ad esempio il giudice a cercare qualche riscontro nella documentazione fotografica dei matrimoni che a Napoli sono spesso immortalati con foto del Golfo che qualche volta testimoniano la presenza delle unità militari di una certa dimensione. Il servizio televisivo riporta anche altre presenze delle quali abbiamo avuto nel tempo altri riscontri, oltre naturalmente alle indicazioni Nato. Il gen Arpino, non ai giudici ma alla commissione stragi parla della presenza costante in zona di unità inglese, sappiamo della francese Clemanceau è ancora di presenze americane nel mediterraneo. Tutte le nostre conoscenze acquisite corrispondono con il quadro tracciato dal servizio televisivo. E a questo punto vale la pena denunciare che tutte queste conoscenze acquisite non trovano minimamente riscontro nella documentazione che doveva essere resa pubblica e consegnata all’archivio centrale dello stato in base alla direttiva per la trasparenza sui terribili eventi dello strabismo che hanno insanguinato il nostro paese, Ustica espressamente compresa. Ma la Marina Militare non fornisce nessuna documentazione, incredibilmente e io dico colpevolmente per gli anni dall’80 all’86: quindi cancellando ogni riferimento alla vicenda di Ustica e ai sui riflessi in mare che sono qui evidenti.
Poi il servizio televisivo parla di due mig abbattuti, una notizia non molte volte presente in questi anni, ma allora ricordiamo che proprio Jalloud., braccio destro di Gheddafi e ministro degli Esteri libico nelle sue presenze in Italia ufficialmente ha sempre denunciato l’abbattimento da parte degli americani di due mig, mentre nei diari del generale Nardini, addetto militare del presidente della Repubblica Cossiga viene espressamente ricordato un tale episodio. Quindi il servizio televisivo di purgatori aggiunge particolari determinanti in un quadro complessivo già noto. Credo che ora sia compito della Magistratura riprendere argomenti, tirare le fila e vagliare le nuove notizie in un contesto delineato. Ma deve anche riprendere con più forza l’impegno di parlamento e governo perché sul piano interno, con tutti gli apparati militari, e internazionale , con una vera collaborazione con Stati amici e alleati, si faccia ogni sforzo per arrivare ad una definitiva verità, dopo il grande scenario che ha già tracciato la sentenza ordinanza del giudice priore.
Daria Bonfietti, Presidente associazione parenti vittima strage Ustica