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Intercettazioni. Oggi si approva la legge. Non c’è tempo per lo Ius Soli ma c’è per nascondere i panni sporchi in famiglia

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La riforma bavaglio alla pubblicazione delle intercettazioni è stata finalmente approvata. Oggi ci sarà il decreto finale del Consiglio dei Ministri.
In questo Paese non si è trovato il tempo per dare la cittadinanza a tutti coloro che sono nati nella nostra terra e che si sentono a tutti gli effetti italiani ma si è trovato il modo di fare una riforma sulle intercettazioni che nemmeno tutti i precedenti governi del centro destra avrebbero potuto sognare.
L’ Associazione Nazionale Magistrati la definisce così: “ LO STRAPOTERE DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA NELLA SELEZIONE DELLE INTERCETTAZIONI”. SARÀ LA POLIZIA GIUDIZIARIA INFATTI A DECIDERE PER IL PM QUALI INTERCETTAZIONI SARANNO MERITEVOLI DI ESSERE TRASCRITTE E QUALI NO.
È questo che ci rassicura? È questo che volevamo? Sarà sempre più un processo per ricchissimi i quali, soli, potranno permettersi di avere eserciti di avvocati ed investigatori che si occuperanno di ascoltare milioni di intercettazioni non trascritte al fine di verificare se, tra di esse, vi possano essere alcune rilevanti per la difesa dei loro assistiti ma dimenticate dalla polizia giudiziaria. Intercettazioni la cui esistenza potrà essere sconosciuta persino ai magistrati procedenti.
Per i normali cittadini che non potranno disporre di fiumi di danaro per la loro difesa non vi sarà speranza alcuna.
L’importante comunque era porre un freno alla loro pubblicazione. Sopratutto nella campagna elettorale oramai da tempo aperta.
Ma chi ha paura delle intercettazioni?
La risposta è scontata. Non c’è tempo per lo IUS SOLI ma c’è per nascondere i panni sporchi in famiglia. Il tutto nel silenzio generale di una politica che si occupa solo di se stessa e dei propri privilegi in un finto agone che altro non è che la rappresentazione di un copione sempre uguale: salvaguardare sè stessa.
Sorrisi alleanze proclami accuse sempre uguali sulla pelle degli ultimi destinati ad essere sempre di più.

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