Dopo tre giorni di congresso e oltre un anno di discussioni la ArciLesbica si è dichiarata ufficialmente contraria alla GPA, ovvero la Gravidanza per altri, detta anche surrogata o utero in affitto. Ha vinto quindi la linea di Cristina Gramolini e il suo gruppo, da sempre vicino alle posizioni di Se non ora quando – Libere, con 21 voti a favore del no, 16 a favore del si, e 4 astensioni sulle 41 delegate con diritto di voto arrivate a Bologna venerdì, sabato e domenica. La presidente di ArciLesbica è dunque Cristina Gramolini che molto si è battuta perché la GPA non venisse considerata come un allargamento della libertà femminile ma uno sfruttamento commerciale del corpo delle donne. Per il momento quelle che non condividono questa sua posizione hanno scelto di prendersi una pausa di riflessione e ritirato le deleghe: la ArciLesbica comunque non si è divisa in due tronconi, anzi la speranza è che ritrovi presto la sua unità… Continua su cheliberta