Doveva essere un gesto di civiltà come qualcuno ha detto tempo fa invece si chiude nel modo più incivile possibile, lo Ius soli non verrà approvato, basta ipocrisie elettorali. Le Camere stanno per sciogliersi come anche l’ipotesi di approvazione di questa legge come neve al sole. Non lo sapeva nessuno? Chiediamo scusa agli 800 mila compagni di classe dei nostri figli, adulti di domani, che vedranno negati ancora una volta i loro diritti.
Provo vergogna nel vedere come una riforma moderata nei contenuti e così necessaria nella sostanza non trovi spazio al pari di tante altre. Ciò che fa più male non è solo la mancata tenuta dell’intesa o la feroce e assurda opposizione di alcune forze politiche di questi mesi bensì le ostinate dichiarazioni di alcuni esponenti politici di primo piano che fino a questa mattina in pubblico e in privato, sui media o nei convegni, insistono nel dire che la legge verrà approvata, mentendo sapendo di mentire. E’ un atteggiamento davvero inaccettabile quando si tratta di bambini e ragazzi. L’Italia ha violato l’art.2 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in materia di non discriminazione, è un dato di fatto malgrado le continue raccomandazioni dei Comitati Onu.
Questi giovani italiani finiscono nel dimenticatoio mentre parte la gara alle candidature, le trattative sui collegi, le maratone tv, gli scandali di una classe politica che spero risponda di quanto accaduto agli elettori. In tanti però si sono spesi per questa causa. Esiste una buona Italia che come sempre sopperirà alle assurdità dei calcoli elettorali. Saranno quei cittadini della società civile e delle associazioni che continueranno a lavorare seriamente ogni giorno per arginare i danni di questo ennesimo scempio parlamentare e faranno capire a questi 800 mila minori quanto essi contino per gli adulti responsabili del Paese. E’ una brutta pagina della nostra storia repubblicana quella che si consumerà allo sciogliersi delle Camere dopo Natale che sul tema della cittadinanza si ripete tristemente oramai da dieci anni. Siamo indignati.