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Un anno di Trump. E arriva la prima sconfitta

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I Democratici portano a casa  la loro prima vittoria mentre Trump, in viaggio in Asia,  è costretto ad incassare la prima sconfitta elettorale, ad un anno dalla sua elezione. I repubblicani perdono il governatore del New Jersey mentre resta saldamente in mano democratica il posto di governatore della Virginia. Bene anche il sindaco di New York Bill De Blasio, rieletto con grande facilità. Avrà altri 4 anni per continuare la sua politica a sostegno dei più deboli in una città ostile alle politiche di Trump, che si è definisce una Sanctuary city, una città rifugio dove gli immigrati senza documenti che studiano e lavorano senza commettere reati non sono perseguiti. Il Trumpismo in questo caso non è passato e il presidente non puo’ ignorare questi risultati che potrebbero rappresentare un campanello d’allarme in vista del piu grande test elettorale dell’anno prossimo con le elezioni di medio termine. Il partito democratico con le vittorie di oggi sembra  stia riuscendo a rimettere insieme i cocci  dopo la dura sconfitta di Hillary nella corsa per la Casa Bianca provocata anche dalle profonde divisioni  che avevano contrapposto per troppo tempo l’elettorato di Bernie Sanders a quello della Clinton. Nelle ultime settimane abbiamo visto tornare in campo anche Obama al fianco dei candidati democratici  che sono riusciti così a vincere la poltrona di governatore.

A che punto siamo quindi dopo un anno di presidenza Trump? Ci si aspettava che una volta eletto il miliardario newyorchese cambiasse toni e modi, ma non è avvenuto. La sua impulsività i suoi tweets i suoi insulti contro  chi non sente dalla sua parte sono continuati  con il risultato che oggi gli Stati Uniti sono un paese ancora più diviso. Le tensioni non sono diminuite e si sono rinvigoriti gruppi una volta ai margini come i suprematisti bianchi, i simpatizzanti del Ku Klux Klan,la destra xenofoba anti immigrati gli integralisti anti aborto, i razzisti, i filonazisti. Si sentono protetti da un presidente che  non ha esitato a metterli sullo stesso piano dei manifestanti anti raduno nazista dopo i disordini a Charlottesville in Virginia. Ma accanto alle divisioni interne Trump ha alimentato anche le tensioni internazionali. Preoccupazioni ci sono per lo  scontro in atto con la Corea del nord,mentre  nuvole minacciose si stanno addensando anche sul Medio Oriente dove l’Arabia Saudita sta giocando una sua pericolosa partita con l’Iran per la supremazia nella regione. Dopo che Riyadh ha intercettato un missile diretto sull’aeroporto della città, sparato dai ribelli sostenuti dall’Iran, la situazione si è fatta molto più tesa.

Trump ha fatto il suo primo viaggio ufficiale proprio in Arabia Saudita sottoscrivendo accordi economici importanti. 110 miliardi di dollari per la vendita di armi.

Che cosa hanno in mente lui e i generali  che lo circondano? Come pensa di gestire questa situazione cosi delicata in medio oriente con la guerra in Siria ancora senza una soluzione politica e l’isis indebolito ma pur sempre  una minaccia?

È sufficiente un faccia a faccia con Putin in programma questa settimana  per risolvere il conflitto siriano, placare il dittatore Kim Jong Un, calmare il giovane principe saudita Mohammed Bin Salman?

Trump e il leader del Cremlino avrebbero molto lavoro da fare insieme proprio per evitare il riesplodere di una nuova guerra magari per procura in Medio Oriente. Sarebbe inopportuna per la Russia che già impegna molte risorse in Siria e per gli Stati Uniti di Trump che punta  all’America first e non ha interesse a sprecare energie in un nuovo conflitto mediorientale. Il presidente che  è andato avanti a colpi di ordini esecutivi per riuscire ad attuare  i punti del suo programma. Il muro con il Messico è uscito dalle sue conversazioni, l’Obamacare, l’assistenza sanitaria a costi accessibili, non è riuscito ad abrogarla, la magistratura  gli ha bloccato il provvedimento che bloccava l’ingresso dei cittadini di 7 paesi musulmani.Le indagini del procuratore Muller sul  Russiagate stanno colpendo uomini a lui vicini e minacciosamente lambiscono il suo stesso circolo familiare.Cosa accadrà nei prossimi mesi? Possiamo solo fare delle ipotesi,ma di certo sappiamo che non saranno mesi facili. Dopo  un anno di Trump il mondo appare meno sicuro e noi europei siamo un po’ più soli con i nostri problemi da risolvere.


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