«Finanza, globalizzazione e tecnologia – ha aggiunto Lorusso – hanno sconvolto la nostra società, con la perdita di posti di lavoro e la diminuzione dei livelli di retribuzione. Il lavoro è diventato una merce come tutte le altre. Le diseguaglianze sono la cifra della nostra epoca. Tutto ciò mette in discussione l’impianto del welfare. A tutto ciò dobbiamo porre un argine, ripartendo dal lavoro regolare, dalle politiche di inclusione. Puntare sul lavoro significa occuparsi anche di pensioni: è il lavoro che sostiene la previdenza, non il contrario».
Per quanto riguarda nello specifico il lavoro giornalistico, il segretario generale della Fnsi ha poi rilevato che negli ultimi 5 anni si sono persi oltre 3mila posti di lavoro. «La verità – ha precisato – è che il lavoro non manca, ma ciò che prima era lavoro dipendente, ora è lavoro precario. Non possiamo consentire che il governo delle tutele crescenti ignori la mancanza di tutele nel nostro settore. Quello che chiediamo è pari dignità tra le categorie, perché il rispetto dei diritti del lavoro corrisponde al rispetto della dignità della persona».
In relazione all’impegno del sindacato è invece intervenuto il segretario regionale Stefan Wallisch, che ha evidenziato il ruolo fondamentale svolto dagli enti intermedi a salvaguardia dei lavoratori. «L’importanza del sindacato – ha detto – è stata ribadita nei giorni scorsi da papa Francesco. Una posizione, la sua, di grande importanza, perché se è vero che è cambiato il mondo, non per questo è venuta meno l’esigenza di rappresentanza dei lavoratori».