La Guardia di Finanza ha acquisito documenti e file informatici di un giornalista nelle sedi di Milano e Roma del quotidiano economico ‘Il Sole 24 ore’, la scorsa notte, nell’ambito dell’inchiesta sul finanziamento dei servizi segreti attraverso conti correnti accesi nella Popolare di Vicenza. Lo rende noto l’Ordine dei giornalisti di Milano precisando che il provvedimento è stato disposto dalla Procura di Roma nei confronti dell’autore di un’inchiesta, Nicola Borzi. Sul metodo investigativo ha preso posizione il presidente lombardo Alessandro Galiberti che chiede che “il Csm faccia chiarezza”. “L’accesso della polizia giudiziaria della Gdf nella redazione e nel sistema informatico del Sole 24 ore – sottolinea – ripropone con forza il tema della proporzionalità degli atti di indagine delegati dalla Procura, e perciò del rispetto dei diritti dei giornalisti, delle loro fonti e, in definitiva, dei lettori-cittadini. Non è ammissibile che gli ufficiali di Pg ritengano di avere accesso – su delega in questo caso del procuratore capo di Roma – a tutta la memoria informatica dei dispositivi del giornalista, perché questo configura un chiaro eccesso (abuso) rispetto alle finalità dell’inchiesta”. “Sul punto – conclude Galimberti – sarebbe opportuno che il Csm indicasse le linee guida delle attività investigative delle Procure nei confronti della stampa, un tipo di ingerenza peraltro già difficile da ammettere in una democrazia veramente compiuta”.