BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Ostia. Tanti cittadini in piazza per la libertà di informazione e per la legalità

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Cittadini e giornalisti si sono uniti in piazza per manifestare contro le mafie e a favore della libertà di stampa a Ostia, dopo l’aggressione della troupe Rai da parte di Roberto Spada. Un migliaio di persone e con loro, in mezzo alla piazza le istituzioni, rimaste a margine del palco.

“Ne’ con la mafia ne’ con i fascisti, non siamo tutti uguali, c’è chi sta con la Costituzione e chi ne fa strage”, ha detto dal palco il presidente della Federazione nazionale della stampa Giuseppe GiuliettiIl primo saluto lo voglio fare non alle istituzioni ma ai cittadini e alle cittadine di Ostia, a tutte le associazioni che ogni giorno combattono per la legalità. Qui non ci sono solo clan ma uomini e donne che ogni giorno portano avanti una battaglia per la legalità, questa piazza deve avere una penna, la libertà di informazione e la costituzione, ogni divisione rischia di aprire la strada ad avventure pericolose. Noi oggi parleremo di giornalisti minacciati, è fondamentale che non si spengano i riflettori, che sia accesa la scorta mediatica, che si parli non solo di corrotti ma anche di studenti e cittadini comuni, e vorrei ringraziare tutte le donne e gli uomini delle scorte che rischiano la vita tutti i giorni”.  Dopo di lui si sono alternati diversi giornalisti che vivono sotto scorta perché minacciati per il loro lavoro. Anche Daniele Piervincenzi, il giornalista aggredito della trasmissione Nemo ha preso la parola: “Dobbiamo fare in modo di poter tornare tutti a fare le domande senza essere aggrediti, poter parlare di tutto credo che Ostia stasera stia mandando un segnale importante e per questo vi ringrazio”. 

Qui ad Ostia – ha detto Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera  – c’è una presenza di forme di illegalità di corruzione, una presenza mafiosa e io mi stupisco, piuttosto, di chi si stupisce. Si tratta di una storia che arriva da lontano: i segnali c’erano tutti e ci sono vicende giudiziarie in corso per dimostrare tutto questo. Ma qui c’è anche una marea di gente che si è mossa e si mette in gioco per fare la propria parte. Bisogna distinguere e far emergere le cose positive senza sottrarci nella denuncia delle cose che non vanno”. 


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