di Leila Zoia
Se una musica può fare…immaginiamo quello che può fare un film, un libro, un fumetto, un’infografica…nel promuovere un’informazione “altra”, o meglio diversa, o meglio alternativa sul tema delle migrazioni.
Gli argomenti caldi dell’estate hanno visto come protagonisti spesso i migranti: tra lo sgombero dei rifugiati nel cuore di Roma, le polemiche sugli sbarchi, gli stranieri che stuprano e portano malattie e lo IUS SOLI. Il racconto mediatico di questi eventi è stato spesso proposto con toni esasperati e d’odio.
Per cercare di contrastare l’odio e l’hate speech, sarebbe interessante che i media diventassero il megafono della conoscenza dell’altro contribuendo a promuovere la comprensione reciproca.
Da anni giovani giornalisti, registi e scrittori, data designer, fumettisti, lavorano sui temi della migrazione cercando di proporre una visione differente.
Con questo storify vorremmo evidenziare i lavori di altissima qualità prodotti da questi professionisti e chiederci se forse non sia arrivato il momento di dare loro più spazio nel discorso pubblico e di mettere al centro del messaggio mediatico il concetto di UMANITA’.
Il programma “l’Aria che tira” andato in onda su La 7 l’ 11 settembre– come evidenziato dalla rassegna sul sito della Ass. Carta di Roma –ci dà misura di quelli che sono stati i temi caldi dell’estate…protagonisti assoluti i migranti: ….
“tra lo sgombero dei rifugiati nel cuore di Roma, le polemiche sugli sbarchi, gli stranieri che stuprano e portano malattie e lo IUS SOLI. In un Italia che si è scoperta impaurita e in alcuni casi… Continua su lsdi