Sapevamo tutto: che i migranti venivano catturati, torturati, derubati e stuprati. Ma facevamo finta di niente, perché le bande libiche li fermavano. E questo ci bastava per dire che il flusso è sotto controllo. L’emergenza è finita. L’invasione arrestata. Poi ci entra in casa l’immagine del profugo ridotto in schiavitù, venduto all’asta. Che si fa? Cambiamo canale? Sono fatti loro? E che dobbiamo salvare il mondo? Diamo la colpa all’Europa?
Quelle immagini sono molestie esistenziali. Che scatenano una tempesta di contraddizioni. Siamo cattolici, ma niente poveri in fuga. Siamo di sinistra, ma abbiamo già i nostri guai. Non siamo razzisti, però qui no. La verità è che ci sta benissimo che il gioco sporco lo facciano i libici, purché non ce lo facciano sapere. Abbiamo subappaltato l’accoglienza ad aguzzini. Abbiamo rimosso la nostra umanità. Eravamo quasi guariti persino dalla pietà. Poi, quell’immagine…
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