BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Migranti. Cronisti tenuti fuori dall’area di sbarco al porto di Catania

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Nonostante l’appello pubblicato da un significativo gruppo di giornalisti il 13 ottobre, ancora una volta viene di fatto impedito di raccontare in terra italiana, ergo europea e mica libica, il dramma dei migranti. Benché in possesso di un improvvido accredito stampa della prefettura, il 27 novembre siamo stati tenuti fuori dall’area di sbarco migranti dalla nave Aquarius della Ong Sos Mediterranee/Medici Senza Frontiere al porto di Catania, senza poter raccogliere le doverose testimonianze dei rifugiati con il 40% di donne e i loro carichi di torture, stupri e violenze subite nei lager della Libia, senza poter raggiungere gli operatori umanitari con i nostri taccuini, i nostri microfoni. Negata dunque una degna cronaca del dramma che potesse definirsi tale per cronisti e operatori video.
Negata ogni civile interlocuzione con funzionari e dirigenti di questura e prefettura, tentata in prima battuta al cancello del porto. A nulla valse anche la ‘moral suasion” del sindaco Enzo Bianco (peraltro ex Ministro degli Interni n.d..r.) con i soggetti istituzionali preposti, giusto su segnalazione di questa tastiera. Al cronista di Radio Radicale, presente per i collegamenti in diretta non rimase dunque che “l’opzione Pannella”: uno sbraito – “fate entrare la stampa!” – del sottoscritto con corde vocali come megafono, dal muretto su cui siamo rimasti arroccati con tutti i colleghi giornalisti. Pochi secondi dopo lo sbraito, viene inviata una vettura della Guardia Costiera che mi invitava ad andare via (fanno il loro lavoro, per carità). Mi sono rifiutato, qualificandomi come giornalista professionista di Radio Radicale con accredito prefettura, pronto ad assumermi le responsabilità, che i colleghi erano pronti a riprendere eventuali sgombri con foto e telecamere. Gli agenti della Guardia Costiera, dopo aver comunicato via radio con il superiore, sono poi andati via e il sottoscritto rimasto insieme ai colleghi. Nel muretto, sempre arroccati, a distanza di regime.
Paese membro della UE o Nordcorea?
Il video.

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