Nella violenza contro le donne agisce un mafioso affettivo. Un maschio mai diventato uomo, che pretende con la violenza la sottomissione, l’omertà, l’annullamento. Questo boss aggressivo vuole che gli si baci la mano, anche dopo che è diventata pugno. Esigi il pizzo sessuale a comando. Gode della sofferenza che infligge. Nutre il suo orgoglio con l’umiliazione della sua donna. Scioglie nell’acido del terrore quotidiano la dignità della sua vittima.