“Sabato 11 novembre, 14 famiglie provenienti dal Campo di Salone hanno occupato uno stabile vuoto, appartenente al Comune di Roma, nel Quartiere di Centocelle, in Via dei Lauri. Tra loro 4 donne in stato di gravidanza e 22 bambini”. Lo scrive in una nota l’Associazione Nazione Rom.
“La mattina del 10 novembre, sempre a Salone, sono state distrutte, da un incendio doloso, i container dove abitava la famiglia di Najo Adzovic. Nei giorni precedenti, ai margini del campo sono stati affissi striscioni con minacce rivolte all’interà comunità a firma Coordinamento d’Azione IV Municipio. La scritta recitava le parole: “basta roghi, volete la guerra? noi siamo pronti”. Sempre il 10 novembre, l’organizzazione fascista CasaPound ha organizzato una manifestazione e voleva marciare sul Campo di Salone scrivendo sui propri giornali le parole: “rom stupratori”. La vicenda trae origine dall’arresto di due cittadini di etnia Rom, accusati, con gravi e pesanti accuse, di violenza sessuale e sequestro di persona di due ragazze di 14 anni. Abbiamo denunciato alla Procura le organizzazioni CasaPound e Coordinamento d’Azione IV Municipio. Le nostre accuse sono di minacce, razzismo ed istigazione all’odio ed alla violenza contro la popolazione Rom ed i cittadini residenti nel Campo di Salone. Siamo contro gli stupri, il razzismo, la guerra, la violenza e l’esclusione sociale. Vogliamo un Mondo di Pace per tutti i Popoli della Terra. La cultura dell’etnia Rom è una cultura umana come quella di qualsiasi altra nazione del mondo. Secondo la legge italiana, il crimine appartiene agli individui che lo commettono e non è ascrivibile all’ origine etnica, religione, razza. Quando Asia Argento ha denunciato Harvey Weinstein, famoso produttore cinematografico di origine americana, di essere stata violentata, nessuno ha neanche immaginato di scrivere degli striscioni con la frase “Americani Stupratori”. Per questo, il 10 novembre 2017, la comunità Rom di Salone ha organizzato una manifestazione per dire a tutto il Mondo che “la Cultura Rom è una Cultura Umana”. Noi la guerra di CasaPound non la vogliamo.
“Ricordiamo che durante il 1992, decine di migliaia di donne, molte di origine Rom, furono stuprate in Bosnia dall’esercito di Milosevic e di Radovan Karadzic, criminali di guerra. Molti degli abitanti di Salone, ancora hanno ancora addosso i segni di quella guerra, sul proprio corpo e nella propria anima. https://www.youtube.com/watch?v=aJz-K_V1RUs Non vogliamo più vivere nei campi, luoghi insicuri, pericolosi, luoghi di apartheid e di segregazione. Vogliamo la fine delle persecuzioni. Il Sindaco Virginia Raggi ed il Governo hanno detto che volevano chiudere i campi. Per questo hanno chiesto soldi alla Commissione Europea. Sono arrivati 7 miliardi di euro attraverso i Fondi Sociali Europei per l’inclusione di Rom Sinti Caminanti e dei senza fissa dimora. Ad oggi, in Italia, non una sola famiglia ha ricevuto la possibilità di entrare legittimamente in una casa con l’uso di questo denaro. Per questo ci siamo rivolti alla Magistratura di Roma che ha aperto una inchiesta affidata ai Pm Alberto Pioletti e Letizia Golfieri. L’occupazione di una stabile è un fatto illegale, è vero, ma invochiamo lo stato di necessità e l’urgenza di chiudere i campi garantendo inclusione abitativa per tutte le famiglie. Virginia Raggi deve incontrare la comunità di Roma. Il suo “piano Rom” è, ad oggi, un autentico fallimento. Una autentica truffa. Il piano va riscritto insieme ai cittadini Rom, ai delegati espressi dai campi di tutta la città, da Salone, dal Camping River, da Castel Romano a Salviati. Per chiedere l’apertura di un Tavolo di Inclusione Sociale con la popolazione Rom vogliamo organizzare una manifestazione nazionale nelle prossime settimane. Una manifestazione ed un corteo che parta da Piazza Esedra ed attraversi tutta la città per arrivare sino al Campidoglio. La Questura ci ha già dato la sua disponibilità alla legittimaautorizzazione”.