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Facebook ci blocca per troppa attività

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“Azione bloccata”. Facebook è uno strumento di comunicazione digitale tanto potente quanto prepotente. Improvvisamente stamattina mi è comparso sullo schermo del computer questo strano messaggio inviato da Facebook: “Azione bloccata”.

Da mesi mettiamo su alcuni gruppi di Facebook degli articoli di www.sfogliaroma.it, il nostro foglio d’informazione su internet, ma oggi non è stato possibile, l’accesso è stato vietato. Cosa succede? L’avviso semplicemente annuncia: “Ti è stato temporaneamente impedito di iscriverti e pubblicare nei gruppi. La restrizione durerà fino al 15 novembre alle ore 7:49”.  È indicato il periodo di sospensione (“fino al 15 novembre”), è precisato perfino l’orario, compresi ore e minuti fino a quando durerà il blocco (“ore 7:49”). All’inizio non si capisce il perché. Poi c’è un’aggiunta: “Se ritieni di visualizzare questo messaggio per errore, comunicacelo”. Seguita da una precisazione: la pubblicazione è stata bloccata perché un articolo “sembra uno spam”.

Abbiamo subito contestato il blocco e l’errore a Facebook, comunicando che il post era un articolo e non uno spam, tuttavia è stato inutile. La risposta è stata del tutto formale: il post verrà esaminato “nuovamente per verificare se non rispetta i nostri Standard della community e ti invieremo un messaggio qui in Messaggi di assistenza se avremo un aggiornamento”. Poi sono seguite due frasi kafkiane: “Questo blocco non può essere rimosso per alcun motivo”; “Per evitare che ti venga impedito di usare nuovamente la funzionalità, fanne un uso più moderato o interrompi il comportamento in questione (ad es. invia meno messaggi al giorno)”.

In sintesi: 1) la nostra contestazione dell’errore non serve a nulla perché comunque “Questo blocco non può essere rimosso per alcun motivo”; 2) in realtà il motivo del blocco è la grande attività di www.sfogliaroma.it su Facebook (“fanne un uso più moderato…”).

Mi è venuto di pensare alle partire di calcio. Quando un calciatore, fuoriclasse compresi, commette un fallo particolarmente grave si può arrivare all’espulsione e alla sospensione dal gioco per una o più giornate. Ma in questo caso c’è “una sospensione” per oltre una settimana perché l’arbitro (già, qui chi è l’arbitro?) punisce il calciatore non perché commette un fallo ma perché gioca troppo e fa troppi gol. Nel nostro caso non c’è alcun motivo vero di sospensione, non ci sono falli da punire. Un assurdo burocratico alla Franz Kafka.

Facebook è un colosso mondiale dell’industria digitale, è uno dei più grandi e potenti gruppi globali. È un’azienda multinazionale statunitense stimata oltre 500 miliardi di dollari, una cifra enorme, circa 30 volte superiore alla manovra economica decisa dal governo Gentiloni per il 2018. È mai possibile che Facebook appellandosi ai “nostri Standard della community” (Standard con la S maiuscola come il Sistema) mantenga la sospensione del blocco non prendendo atto dell’errore? È mai possibile che Facebook sia una grande isola indipendente autoregolamentata nell’importantissimo regno delle comunicazione web? In Italia ci sono solo la Camera dei Deputati o il Senato ad avere il diritto a delle regole speciali di autogestione (la cosiddetta autodichia) del tutto autonome dalla comune legislazione. Ma i due rami del Parlamento sono espressione della volontà popolare manifestata con le elezioni.

Le stranezze sono tante. L’”Azione bloccata” riguarda solo la possibilità di pubblicare articoli sui gruppi Facebook, ma www.sfogliaroma.it può continuare a lanciare i suoi post sulla sua pagina della rete amministrata dall’azienda statunitense. Un paradosso enorme. È come se l’Enel, all’utente in regola, avesse bloccato la corrente elettrica solo a una parte della casa: nello studio ma non nella cucina!

L’”azione bloccata” da Facebook, anche se solo parzialmente, è un bel danno per il nostro foglio artigianale d’informazione digitale. Da più di sei mesi scriviamo e mandiamo su internet un “taccuino” di notizie e di analisi che sta riscuotendo un notevole successo di lettori. L’informazione, definita preziosa nei solenni proclami, può essere azzoppata in questo modo?


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