L’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna, la Federazione della Stampa e i presidenti dell’Ordine nazionale, Carlo Verna, e dell’Ordine regionale dei giornalisti, Giovanni Rossi avevano già condannato la rapina ai danni della troupe di Striscia ed espresso solidarietà a Vittorio Brumotti e ai due cineoperatori, auspicando «la diffusione di una cultura di maggiore rispetto nei confronti dei lavoratori dell’informazione, che garantiscono ai cittadini il diritto di essere informati».
Poi il secondo episodio, con l’aggressione ai due giornalisti del quotidiano online “ilPiacenza.it”. «Stavano facendo il loro lavoro: erano in strada, a debita distanza e su pubblica via per raccontare un fatto di cronaca e sono stati aggrediti. Fortunatamente, oltre alle telecamere, questa volta erano presenti anche gli agenti della Questura di Piacenza che hanno subito fermato, identificato e fatto salire su una volante l’aggressore di due giornalisti a cui va la nostra piena solidarietà», spiegano in una nota la presidente Aser, Serena Bersani, il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Giovanni Rossi e il compomente della segreteria della Fnsi, Mattia Motta.
«Stando a quanto si è appreso dai colleghi presenti – proseguono – cittadini e giornalisti stavano assistendo ad un’operazione di polizia che, sulla base del Testo unico per la sicurezza, stava ponendo i sigilli ad un locale pubblico frequentato, secondo la Questura, da pregiudicati. In questo frangente, Emanuela Gatti e Andrea Pasquali sono stati aggrediti dal gestore del locale, che ha strattonato in modo violento la giornalista nel tentativo di prendere la fotocamera utilizzata per le riprese e impedire così il lavoro dei cronisti».
A quel punto sono intervenuti gli agenti che hanno bloccato l’uomo e l’hanno quindi accompagnato in Questura per accertamenti. «Illuminare le periferie e documentare proprio ciò che accade nelle zone più “difficili” è una parte fondamentale e irrinunciabile del lavoro di giornalista per garantire il diritto dei cittadini ad essere informati», concludono i rappresentanti dei giornalisti dell’Emilia Romagna.