Maurizio Bolognetti (Radio Radicale) stava effettuando le riprese dalla sua automobile e su una strada pubblica. Avrebbe voluto verificare se c’era una perdita di greggio
Il 27 settembre 2017 al giornalista Maurizio Bolognetti, collaboratore di Radio Radicale, è stato impedito da una guardia giurata di effettuare riprese video in contrada Valloni a Viggiano (Potenza), nei pressi del pozzo Monte Alpi 678. Qui la società petrolifera Eni conduce attività estrattive.
Il giornalista, che successivamente ha pubblicato un servizio in proposito (leggi), stava effettuando le riprese dall‘interno della propria automobile, ferma su una strada pubblica. “Qui non si può filmare. L’Eni non vuole”, gli ha intimato la guardia giurata.
Bolognetti da diversi anni si occupa, con inchieste giornalistiche, delle vicende relative all’attività di estrazione degli idrocarburi in Basilicata. Era andato a Viggiano – dove ci sono i pozzi di estrazione – per verificare se c’era una perdita di greggio dai serbatoi, come gli aveva segnalato una fonte fiduciaria.
Il divieto di effettuare riprese è stato criticato, in una nota congiunta, dall’Odg e dall’Assostampa Basilicata che hanno rivolto “un accorato appello a tutti i soggetti istituzionali affinché, ciascuno per le proprie competenze, si adoperino a tutela del pieno esercizio del diritto di cronaca che significa soprattutto garantire il diritto di ogni cittadino a essere informato, valore imprescindibile di ogni democrazia e condizione obbligata per ricostruire un rapporto di fiducia tra società e istituzioni”.
Bolognetti non ha denunciato la vicenda alle autorità giudiziarie. “La migliore denuncia possibile è mostrare ciò che accade, far sapere. La maggiore denuncia è la documentazione. A volte però sono un po’ sfiduciato”, ha detto a Ossigeno.
Nel 2015, mentre tentava di effettuare riprese nel centro Olio Val d’Agri, sempre a Viggiano, il giornalista aveva avuto problemi con un carabiniere che gli aveva chiesto di non filmare e si era slacciato la fondina della pistola (leggi).
RDM